L’ernia discale è una condizione in cui il disco intervertebrale si rompe o si sposta, causando dolore e disagio. Il trattamento può includere terapie conservative, come il riposo, la fisioterapia e i farmaci antidolorifici, ma in alcuni casi può essere necessario un intervento chirurgico. Complicanze e ritardi operativi possono causare danni al paziente a breve e lungo termine.
Le controindicazioni per l’intervento chirurgico per l’ernia del disco dipendono dalle condizioni individuali del paziente. Tuttavia, in generale, alcune controindicazioni comuni possono includere la presenza di altre malattie che aumentano il rischio di complicanze, come le malattie cardiovascolari o il diabete, problemi di coagulazione del sangue o altre patologie neurologiche gravi. L’età avanzata, l’obesità o l’uso di farmaci anticoagulanti possono anche influenzare la fattibilità dell’intervento chirurgico per l’ernia del disco.
Le complicanze possibili dell’intervento di ernia discale includono infezioni, sanguinamenti, danni ai nervi, recidiva dell’ernia e problemi persistenti di dolore o debolezza. Ritardi operativi o errori in genere possono anche causare peggioramento dei sintomi, limitando la capacità del paziente di svolgere le normali attività quotidiane.
Se si subiscono danni a seguito di un intervento di ernia discale eseguito in modo negligente o errato, o a causa di ritardi operativi, è possibile richiedere un risarcimento del danno. Tuttavia, è necessario dimostrare che l’errore o la negligenza è stata effettivamente commessa dal professionista medico e che questo ha causato i danni.
Se sei stato vittima di danni causati da un intervento di ernia discale, ritardi operativi o negligenze mediche, rivolgiti a Periplo Familiare per richiedere un risarcimento del danno. I nostri avvocati specializzati in responsabilità medica ti aiuteranno a valutare la tua situazione e a intraprendere le giuste azioni legali per tutelare i tuoi diritti e interessi.
Vincenzo è ragazzo calabrese di 30 anni, che soffre di una lombalgia causata da una discopatia.
Colto da forti dolori, si reca presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale più vicino. Qui, pur riscontrando la serietà del problema, i sanitari lo dimettono senza eseguire ulteriori accertamenti. Tornato a casa, nei giorni seguenti la situazione per Vincenzo continua a peggiorare, così, insieme a suo padre Michele, si dirige verso un altro Ospedale dove, effettuata una risonanza magnetica, viene diagnosticata un’importante ernia discale con compromissione delle attività funzionali.
I medici decidono per un intervento d’urgenza senza però fornire al ragazzo alcuna rassicurazione circa il suo esito effettivo. Vincenzo, con estrema preoccupazione, fornisce il suo consenso ma l’intervento, avvenuto con estremo ritardo, gli procura conseguenze gravi ed evidenti sia deambulatorie, sia funzionali nonché psicologiche.
IL DANNO SUBITO
Le conseguenze subite post intervento sono state: perdita totale delle funzioni vescicali, fecali e grave deficit erettile, mentre la deambulazione è andata migliorando solo dopo molti mesi di riabilitazione.
IL RISARCIMENTO
Il risarcimento è intervenuto dopo due gradi di giudizio, entrambi conclusisi positivamente, nel corso dei quali l’istruttoria svolta, e principalmente la Consulenza medico legale disposta dal Tribunale di Reggio Calabria – affidata a professionista esperto della branca neurologica – ha consentito di accertare la responsabilità dei medici della Struttura, la quale è stata condannata al pagamento della somma complessiva di € 650.000,00 in favore del ragazzo e di suo padre, chiamato ad assistere il figlio per il resto dei suoi giorni.