L’artroprotesi all’anca è un intervento chirurgico che sostituisce l’articolazione dell’anca danneggiata o consumata con una protesi artificiale. Questo intervento può migliorare la mobilità e ridurre il dolore nelle persone affette da artrite o altre condizioni che compromettono l’articolazione dell’anca. Tuttavia, in alcuni casi, l’intervento può causare complicazioni o danni. Se hai subito danni a causa di un’artroprotesi all’anca, puoi richiedere un risarcimento danni.
L’intervento di artroprotesi all’anca è una soluzione efficace per molte persone con problemi all’articolazione dell’anca. Tuttavia, come per qualsiasi procedura medica, ci sono alcune controindicazioni da considerare. Ad esempio, se hai una grave malattia cardiaca o respiratoria, l’intervento potrebbe essere rischioso per la tua salute. Inoltre, se hai avuto recentemente un intervento chirurgico nell’area dell’anca, potresti non essere in grado di subire un altro intervento.
L’artroprotesi all’anca può causare una serie di problemi e complicanze se non viene eseguita correttamente. Ad esempio, l’intervento può causare infezioni, lesioni ai nervi, trombosi venosa profonda o lussazioni della protesi. In alcuni casi, la protesi può allentarsi o consumarsi nel tempo, richiedendo ulteriori interventi chirurgici. Queste complicanze possono essere molto gravi e richiedere un trattamento immediato.
Se hai avuto problemi o complicanze dopo aver ricevuto le cure per l’artroprotesi all’anca, potresti essere in grado di ottenere un risarcimento. Tuttavia, per far valere la tua richiesta, devi dimostrare che il medico o l’ospedale hanno agito in modo negligente e non ti hanno fornito la cura adeguata. Ad esempio, dovresti dimostrare che il medico non ha considerato le controindicazioni o ha commesso un errore durante l’operazione.
Se hai subito danni o complicanze a seguito di un’artroprotesi all’anca, puoi richiedere un risarcimento danni con l’assistenza di uno studio specializzato come Periplo Familiare. Periplo può aiutarti a raccogliere tutte le prove necessarie e a presentare la tua richiesta in modo efficace.
In conclusione, se hai subito danni o complicanze a seguito di un’artroprotesi all’anca, non esitare a richiedere un risarcimento danni. Tuttavia, ricorda che è importante presentare la tua richiesta entro i termini di prescrizione previsti dalla legge per il risarcimento danni. Inoltre, cerca di raccogliere tutte le prove necessarie, come rapporti medici, referti e documenti di spesa, per dimostrare la tua richiesta. Consulta un avvocato esperto in responsabilità medica che ti possa guidare attraverso il processo e assicurarti che i tuoi diritti siano tutelati. La decisione di intraprendere un’azione legale può essere difficile, ma se hai subito danni o complicanze a causa di un’artroprotesi all’anca, potrebbe essere un passo importante per ottenere il risarcimento che meriti e assicurarti che gli standard di cura siano rispettati in futuro.
Grave disabilità per infezione alla protesi
La signora Maria Rosaria, di 69 anni, affetta da artrosi al ginocchio (gonartrosi), si sottopone a un intervento di artroprotesi presso una Casa di cura della sua città. Già dopo le dimissioni, la signora è colta da febbre, forti dolori e da un versamento al ginocchio operato. Malgrado le successive terapie, le condizioni non migliorano: gli esami a cui si sottopone mettono in evidenza un quadro compatibile con un’infiammazione (flogosi).
Solo però a distanza di ben 16 mesi, i medici giungono alla diagnosi di infezione della protesi impiantata. Decidono quindi di rimuoverla e posizionare uno spaziatore antibiotato, ma l’intervento purtroppo non è risolutivo: nei controlli post operatori l’infezione risulta ancora presente. Maria Rosaria è costretta a sottoporsi a pesanti cure antibiotiche che si dimostrano anch’esse del tutto inefficaci, così sceglie di rivolgersi presso l’Ospedale di M. dove viene eseguito un ulteriore intervento di revisione, operazione che risolve il problema infettivologico ma che le procura gravi lesioni allo SPE (Sciatico Popliteo Esterno) e al tendine rotuleo e una conseguente disabilità.
IL DANNO SUBITO
L’infezione verificatesi durante il primo intervento di inserimento della protesi e il seguente il ritardo diagnostico nell’accertarne la presenza, unita alle lesioni intercorse durante il terzo intervento ripartivo presso altra struttura, hanno causato alla signora una gravissima disabilità deambulatoria, con marcata zoppia e dolore cronico.
IL RISARCIMENTO
Il caso ha visto coinvolte le due strutture sanitarie a cui vengono imputate, con le rispettive responsabilità, danni diagnostici e interventistici. Presi contatti con entrambe, in breve tempo si è riusciti ad ottenere un risarcimento in via transattiva pari ad € 285.000,00.