L’aneurisma addominale è una dilatazione anomala dell’aorta, l’arteria principale che si estende dall’addome al torace. Se l’aneurisma si rompe, può causare una grave emorragia interna che può mettere in pericolo la vita del paziente. In alcuni casi, l’aneurisma viene diagnosticato tardivamente o il trattamento chirurgico non viene effettuato correttamente, causando danni al paziente. In questi casi è possibile richiedere un risarcimento dei danni subiti.
Prima di sottoporsi all’intervento per l’aneurisma addominale, è importante verificare l’assenza di eventuali controindicazioni, come patologie cardiache, problemi respiratori o allergie ai farmaci utilizzati durante l’intervento. Inoltre, è importante valutare con il chirurgo i rischi e i benefici dell’operazione, tenendo conto della gravità dell’aneurisma e dello stato di salute generale del paziente.
L’intervento chirurgico per l’aneurisma addominale può causare problematiche e complicanze, come il sanguinamento, l’insorgenza di infezioni e la lesione di organi vicini all’aorta. Inoltre, può verificarsi una riduzione della funzionalità renale, della circolazione sanguigna o della respirazione. In casi più gravi, l’intervento chirurgico può causare danni permanenti al paziente.
In caso di danni subiti durante un’operazione per l’aneurisma addominale, è importante valutare la responsabilità medica del chirurgo e dell’ospedale dove è stato effettuato l’intervento. Per poter richiedere un risarcimento dei danni, è necessario dimostrare che il medico abbia commesso un errore o abbia violato le linee guida della professione medica.
Per richiedere un risarcimento dei danni subiti a seguito di un’operazione per l’aneurisma addominale, è possibile rivolgersi a un professionista del settore, come Periplo Familiare. La nostra società si occupa di assistere i pazienti nella richiesta di risarcimenti per danni subiti durante le cure mediche.
Decesso da valutazione preoperatoria e incuria post operatoria
Il signor Fulvio, di 78 anni, viene sottoposto ad intervento chirurgico di resezione e sostituzione dell’aorta addominale della durata di ben 8 ore. L’atto operatorio non viene preceduto da una valida informativa circa i rischi dell’intervento e la scheda si presenta del tutto lacunosa e superficiale. Nell’immediato post operatorio, il signor Fulvio viene trasferito in terapia intensiva e vengono eseguite delle trasfusioni di sangue a causa della presenza di materiale siero-ematico nei drenaggi. Situazione che non induce i sanitari a sottoporre il signor Fulvio ad ulteriori accertamenti.
Le condizioni di Fulvio purtroppo precipitano, tanto da rendersi necessario un nuovo intervento che tuttavia non si dimostra risolutivo conducendo anzi il signor Fulvio, di lì a poco, al decesso.
IL DANNO SUBITO
Fatale si è rivelata l’errata valutazione preoperatoria di Fulvio che, viste le condizioni cliniche generali, doveva essere sottoposto agevolmente e con minori rischi ad un intervento chirurgico endovascolare. Inoltre il controllo postoperatorio si è dimostrato superficiale ed inadeguato: di fronte a perdite ematiche, sono stati omessi i doverosi accertamenti diagnostici, mentre una semplice TAC, se fosse stata eseguita, avrebbe evidenziato l’emorragia in atto.
IL RISARCIMENTO
La compagnia assicuratrice della struttura destinataria della richiesta di risarcimento ha riconosciuto la responsabilità dei sanitari, che non hanno correttamente valutato le condizioni prima dell’intervento e non ne hanno correttamente seguito il decorso postoperatorio, ed ha pertanto liquidato gli eredi in via bonaria con un risarcimento complessivo di euro 235.000,00.