L’associazione Periplo Familiare tutela i diritti dei pazienti danneggiati e dei loro familiari supportandoli prima di tutto nelle giuste azioni da compiere.
Il Pronto Soccorso è un’unità operativa dell’Ospedale dove vengono prestate le prime cure in tutti i casi di emergenza e con spazi dedicati alla breve osservazione. L’accesso non avviene sulla base dell’ordine di arrivo dei pazienti ma sulla gravità delle loro condizioni, valutata attraverso il triage: un infermiere dedicato assegna ad ogni paziente, al suo arrivo, un grado di urgenza rappresentato da un codice colore.
I casi più frequenti di errori medici che si registrano nelle operazioni di pronto soccorso riguardano l’errata assegnazione del triage con conseguente ritardo nelle cure; l’omessa diagnosi di patologie che necessitano di interventi immediati; problemi comunicativi con i reparti di assegnazione del paziente, che impediscono conseguentemente il trasferimento di informazioni essenziali.
L’associazione Periplo Familiare si impegna a fornire assistenza legale a chi ha subito danni a causa di errori medici o del personale sanitario in Pronto Soccorso. Così come l’errata valutazione nel triage o la mancata diagnosi di condizioni urgenti possono avere conseguenze importanti. I nostri avvocati esperti in malasanità, affiancati da un team di medici qualificati, sono pronti a fornire consulenza e rappresentanza legale per garantire il giusto risarcimento danni e la salvaguardia dei diritti dei pazienti.
Il triage è un metodo che utilizza dei codici colore per rendere identificabile l’urgenza del trattamento per ogni singolo soggetto. La codificazione cromatica della gravità ha due obiettivi principali: individuare la priorità di accesso alle cure e indirizzare il paziente verso il percorso diagnostico/terapeutico più appropriato per il suo caso.
Franco è un ragazzo di 32 anni da pochi mesi diventato papà. Conduce una vita normale e gode di buona salute. Una mattina, per un forte malore, viene soccorso dal 118 che lo trasporta immediatamente in un grande Ospedale della sua città di residenza. Qui i sanitari sottovalutano completamente le condizioni di Franco, tanto da procedere ad assegnargli il codice verde di urgenza minore. Dopo 3 ore di inutile attesa, e nonostante l’evidente peggioramento delle condizioni cliniche del giovane, Franco non viene sottoposto ad alcun controllo né esame diagnostico, tanto che poche ore dopo decede per un infarto.
IL DANNO SUBITO
L’errata assegnazione del codice del triage ha procurato a Franco un’attesa sofferta e ingiustificata, purtroppo conclusasi con il decesso del ragazzo e il profondo rammarico dei suoi congiunti.
IL RISARCIMENTO
È stato incardinato un giudizio penale che ha visto la condanna dell’infermiere dedicato al triage. Contestualmente, fallito il tentativo di bonario componimento con la Struttura Ospedaliera, si è reso necessario incardinare un giudizio avanti al Tribunale conclusosi con un accordo transattivo in forza del quale sono stati liquidati agli eredi € 700.000,00.
La cardiopatia ischemica (anche detta ischemia miocardica) è una condizione patologica del cuore che compare quando si verifica un insufficiente apporto di sangue e ossigeno al muscolo cardiaco. L’aggettivo “ischemica” indica infatti che un organo, in questo caso il cuore, non riceve sangue e ossigeno a sufficienza provocando perciò una sofferenza del tessuto interessato.
La cardiomiopatia ischemica è di fatto la patologia cardiaca più comune e colpisce circa 1 persona su 100, spesso uomini di mezza età.
Il signor Angelo, di 49 anni, giunge al Pronto Soccorso accusando forti dolori allo stomaco.
Viene sottoposto ad esami ematici che, pur rilevando valori alterati per lesione miocardica in atto, non vengono visionati da alcun medico, tanto che ad Angelo viene comunicato trattarsi di un disturbo origine gastrica: diagnosi che lo induce a rifiutare il ricovero.
La mattina del giorno successivo, a poche ore dalla dimissione volontaria, purtroppo il signor Angelo viene colpito da morte improvvisa. Il riscontro autoptico, successivamente eseguito, dimostra l’esistenza di un infarto miocardico in fase acuta.
IL DANNO SUBITO
Il grave errore diagnostico compiuto all’interno del pronto soccorso, quando sussistevano gli elementi diagnostici necessari per intervenire d’urgenza, ha determinato il decesso prematuro del signor Angelo.
IL RISARCIMENTO
Si è resa necessaria l’azione giudiziale, al termine della quale il Tribunale ha riconosciuto agli eredi la somma complessiva di € 900.000,00.