Barbara da tempo soffriva di un dolore al piede. Un giorno decide di pensare alla sua salute e sceglie di sottoporsi a un intervento che dovrebbe ridarle tranquillità. Ma una diagnosi errata rende tutto più complicato.
Il fatto
La signora Barbara da tempo soffre di un dolore acuto nella parte anteriore del piede destro, un dolore così intenso che spesso la costringe a letto.
Un giorno, rientrando dal mercato, il dolore è diventato insopportabile. Così, facendosi coraggio, decide di chiamare l’ortopedico di una casa di cura di sua conoscenza per capire come porre fine a quella sofferenza.
Il medico dopo aver visitato la signora Barbara, le consiglia di sottoporsi a un intervento chirurgico. Nonostante Barbara non volesse arrivare alla sala operatoria, decide di pensare alla sua salute e al suo benessere: il piede spesso non le consentiva di camminare e non poteva più continuare in questo modo. Era arrivato il momento di risolvere la situazione.
Così Barbara viene ricoverata presso il reparto di ortopedia con una diagnosi di metatarsalgia II e III raggio del piede destro. L’intervento in questo caso prevede il sollevamento del II e III metatarso previa osteotomia, ovvero la recisione in questo caso dell’osso del tarso.
Pochi giorni dopo però per Barbara le cose non sono affatto migliorate, tutt’altro.
Il dolore non solo permane ma si è addirittura acutizzato. Allora decide di ascoltare il parere di un altro medico che chiarisce come purtroppo si sia trattato di un errore diagnostico. La signora Barbara soffre infatti di un neuroma di Morton e non, come diagnosticato, di una metatarsalgia.
Il danno subito
Il neuroma di Morton è una patologia del piede abbastanza diffusa. Oltre che comune, è anche dolorosa e fastidiosa ma del tutto curabile. Anzi, nella maggior parte dei casi si risolve con la terapia conservativa.
L’aver proceduto con un intervento non corretto ha portato la signora Barbara a complicazioni invalidanti che oggi si manifestano in problemi di appoggio del piede, della colonna vertebrale e anche a carico del piede sinistro. Sarebbe bastato un esame in più per evitare l’errore.
Il risarcimento
Dopo essersi rivolta alla nostra Associazione, la signora Barbara è stata accompagna lungo la fase processuale. La sentenza si è conclusa con un riconoscimento di responsabilità dei sanitari interessati e la liquidazione di un risarcimento di trentamila euro.