Come richiedere un risarcimento in caso di sindrome di Down non diagnosticata
La sindrome di Down è un disturbo genetico che determina delle inconfondibili caratteristiche somatiche del viso e che porta a un disturbo mentale che può essere di diverso livello in base al soggetto. Grazie ai controlli prenatali eseguiti durante la gravidanza, già da diversi anni è possibile accertare se il feto è affetto da tale anomalia genetica oppure no.
Una sindrome di Down non diagnosticata lede il diritto dei futuri genitori di essere correttamente informati sullo stato di salute del nascituro ed eventualmente decidere se procedere o meno con un’interruzione della gravidanza, per questo motivo può rientrare nei casi di omissione medica che danno diritto a ottenere un risarcimento. Scopriamo di più.
In che modo si diagnostica la Sindrome di Down?
Vi sono diversi esami prenatali a cui ci si sottopone durante il periodo di gravidanza per diagnosticare la sindrome di Down:
- Translucenza nucale. Si esegue durante il primo trimestre in combinazione ad un’analisi del sangue e viene misurato il fluido che si trova nella parte posteriore del collo del feto, in quanto vi è un forte legame tra assottigliamento di questa zona e presenza della sindrome di Down.
- Esame del DNA libero fetale. Si effettua alla settimana 10 per accertare eventuali anormalità cromosomiche.
- Quadri test. Si esegue tra la settimana 16 e la settimana 18 della gestazione e viene analizzata la presenza nel sangue della mamma di alcune sostanze i cui livelli possono essere indicatori della sindrome. In caso di risultati anormali il medico può consigliare alla paziente di eseguire ulteriori esami, come l’amniocentesi, per avere una diagnosi certa.
- Ecografia. Tra la settimana 16 e la settimana 22 si esegue l’ecografia di controllo dell’anatomia del feto per verificare eventuali anomalie.
Mancata diagnosi della sindrome di Down: perché avviene?
Una sindrome di Down non diagnosticata è la conseguenza della mancata esecuzione dei dovuti controlli o della errata interpretazione dei risultati da parte del medico.
Tra gli errori medici più comuni che possono portare a una sindrome di Down non diagnosticata vi sono:
- omissione della storia genetica dei genitori;
- il mancato consiglio di sottoporsi a una consulenza genetica o test di valutazione;
- interpretazione erronea dei risultati degli screening prenatali (responsabilità del medico o del laboratorio che li ha eseguiti);
- età gestazionale sbagliata.
Per ottenere un risarcimento, i genitori devono quindi provare la sussistenza di errori e omissioni da parte del medico e accertarne la responsabilità per la mancata diagnosi prenatale, che ha impedito loro di venire a conoscenza del reale stato di salute del figlio in considerazione del quale avrebbero potuto procedere con un’interruzione della gravidanza.
Danni risarcibili in caso di sindrome di Down non diagnosticata
Il diritto di interrompere la gravidanza spetterebbe alla madre, al padre e anche ai fratelli e le sorelle del bambino. In caso di mancata diagnosi della sindrome di Down, quindi, si configurano le seguenti ipotesi di danno risarcibile:
- danno economico per le spese da sostenere per la cura e l’assistenza del bambino con sindrome di Down;
- danni psico-fisici subiti dai familiari;
- danno per la violazione del diritto dei genitori di decidere sull’interruzione di gravidanza.
Mancata diagnosi prenatale: a chi rivolgersi per ottenere un risarcimento?
Se tuo figlio è affetto dalla sindrome di Down e ne sei venuto a conoscenza solo dopo la sua nascita, puoi verificare che ci siano i presupposti per richiedere un risarcimento per mancata diagnosi prenatale.
Rivolgendoti a Periplo Familiare avrai a disposizione un team di professionisti medico-legali che analizzerà il tuo caso per verificare la sussistenza di una mancata o errata diagnosi e accertare la responsabilità medica.
Siamo la prima associazione italiana per vittime di malasanità e da oltre 25 anni accompagniamo le vittime di errori medici in tutto l’iter legale per la richiesta di risarcimento, fornendo loro anche il sostegno morale e psicologico di cui hanno bisogno.
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