Risarcimento danni per infezione post-operatoria: quando è possibile?

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Quando si può richiedere il risarcimento danni per infezione post-operatoria

Gli ospedali sono luoghi dedicati alle cure e alla convalescenza dei pazienti, ma a volte possono diventare anche focolai di virus e batteri che si diffondono rapidamente e attaccano i pazienti, già debilitati da una operazione chirurgica o in uno stato di salute molto debole.

Le infezione correlate all’assistenza (ICA), possono verificarsi in ambienti sanitari, soprattutto negli ospedali, e includono infezioni trasmesse da persona a persona, o tra operatori sanitari e ambiente (esogene), e infezioni che si sviluppano da batteri all’interno del corpo, spesso in seguito ad un intervento chirurgico (endogene).

Le cause quindi, possono essere molteplici: dall’utilizzo prolungato di dispositivi medici invasivi in interventi chirurgici molto complessi, che consentono l’ingresso di batteri all’interno del corpo del paziente, alla scarsa applicazione delle misure di igiene ambientale e di prevenzione delle infezioni all’interno delle strutture ospedaliere.

La richiesta di risarcimento danni per un’infezione post operatoria è giustificata dal fatto che le conseguenze per la salute del paziente possono essere anche gravi, da un prolungamento del periodo di ricovero, ad un peggioramento della salute generale, fino ad arrivare al decesso.

Inoltre, come accennato, molte infezioni ospedaliere potrebbero essere evitate adottando le corrette pratiche igienico-sanitarie all’interno della struttura e sottoponendo il paziente ad una adeguata profilassi antibiotica nel sito chirurgico.

Risarcimento danni da infezione post-operatoria e responsabilità medica

La domanda di risarcimento danni per una infezione post operatoria può essere avanzata dimostrando che le conseguenze pregiudizievoli per il paziente derivano da un’infezione contratta nel sito chirurgico o in ambito ospedaliero, a causa di una omessa o non corretta applicazione, da parte della struttura sanitaria, delle misure finalizzate a prevenirne la diffusione.

In base alla Legge n.24 del 2017, nota come Legge Gelli- Bianco, è possibile agire in sede civile sia nei confronti dell’ospedale, a cui fa capo la responsabilità contrattuale nel momento in cui accetta il paziente ai sensi degli artt. 1218 e 1220 c.c., sia nei confronti del medico che risponde a titolo di responsabilità extracontrattuale ai sensi dell’art 2043 c.c..

La normativa prevede infatti, che all’interno delle strutture sanitarie siano adottati rigidi protocolli per prevenire la trasmissione di infezioni e messi in atto sistemi di monitoraggio per intervenire tempestivamente in caso vi siano dei focolai.

Per ottenere un risarcimento danni per una infezione post-operatoria è quindi necessario dimostrare il nesso causale tra danno subito e il comportamento della struttura sanitaria che avrebbe favorito la diffusione dell’infezione. La struttura sanitaria avrà quindi l’onere di dimostrare l’eventuale sussistenza di misure precauzionali e di sicurezza adottate.

Come presentare domanda di risarcimento? Tempi e modalità

La denuncia per un’infezione contratta in ospedale deve essere presentata entro 3 mesi dalla manifestazione del danno, conseguente ad una pratica sanitaria scorretta. L’azione civile di risarcimento deve invece essere presentata entro 5 o 10 anni.

Nel caso di decesso per una infezione ospedaliera, la domanda di risarcimento può essere presentata dai parenti della vittima.

Il risarcimento per infezioni ospedaliere tiene conto dei danni non patrimoniali dovuti alle sofferenze fisiche e psicologiche subite dal paziente, e anche dei danni patrimoniali per le spese delle cure sostenute per far fronte all’infezione contratta. Nella cifra del risarcimento viene inoltre conteggiato anche il mancato guadagno in caso il paziente sia impossibilitato a lavorare.

Le stime del risarcimento sono quindi determinate da una serie di variabili legate alla specificità del caso.

Se stai affrontando le conseguenze di un’infezione post-operatoria, tua o di un tuo familiare, potresti avere le basi per far valere i tuoi diritti.

Per presentare domanda di risarcimento dovrai sottoporre il tuo caso a un medico legale e ad un avvocato, meglio se specializzato in casi di malasanità: se non sai come fare, noi di Periplo Familiare possiamo aiutarti. Siamo la prima associazione in Italia per vittime di malasanità, da oltre 25 anni assistiamo coloro che hanno subito le ripercussioni di errori medici, assistendoli legalmente e moralmente durante tutto l’iter.

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Categorie:Risarcimenti

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