Diritti dei pazienti: quali sono e come tutelarsi se non vengono rispettati
Quando si parla di diritti dei pazienti, ci si riferisce a una serie di prerogative che ogni individuo ha nel rapporto con il sistema sanitario e con i professionisti che ne fanno parte.
Il rispetto di tali diritti è un indicatore chiave della qualità delle cure mediche e della correttezza delle pratiche sanitarie. Tuttavia, ciò che spesso non viene considerato è che questi diritti possono essere violati, dando luogo a errori medici e casi di malasanità.
Per questo è fondamentale conoscere le opzioni legali a disposizione e sapere come agire per ottenere giustizia.
In questo articolo, quindi, esploreremo più nel dettaglio quali sono i diritti dei pazienti, come riconoscere quando non vengono rispettati e quali azioni intraprendere per tutelarsi.
Normative a tutela della salute e dei diritti del malato
In Italia il diritto alla salute viene sancito a livello costituzionale dall’articolo 32, il quale recita:
“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.
La norma stabilisce che a nessuno può essere imposto un trattamento sanitario obbligatorio, se non per disposizione di legge, non deve essere violata la sua libertà e deve sempre essere garantito il rispetto della persona. Il Servizio Sanitario Nazionale deve pertanto assicurare uguaglianza, universalità ed equità.
Altre normative a difesa dei diritti dei pazienti si trovano poi a livello europeo.
Il 30 marzo 1994 su spinta dell’Organizzazione Mondiale della Sanità venne stilata la “Dichiarazione sulla promozione dei diritti dei malati in Europa” sottoscritta anche dall’Italia.
La “Carta Europea dei diritti del malato” risale invece al 2002 e sancisce in 14 punti i diritti dei pazienti. La Carta fornisce una serie di linee guida per rendere concreto il diritto alla salute ed è un parametro di riferimento quando si ipotizzano casi di malasanità per valutare l’operato della struttura sanitaria.
In base alla Carta Europea, a ogni individuo deve essere garantito il diritto di:
- accedere ai servizi di prevenzione;
- accedere ai servizi sanitari richiesti dal suo stato di salute;
- ricevere informazioni corrette e dettagliate sul suo stato di salute e su come può accedere ai servizi sanitari;
- partecipare attivamente alle decisioni che riguardano la sua salute in modo tale che possa esprimere il suo consenso in modo consapevole;
- scegliere liberamente tra le diverse procedure sanitarie cui essere sottoposto;
- essere messo a conoscenza di tutte le informazioni di carattere personale;
- ricevere i trattamenti sanitari necessari in tempi brevi e corretti;
- accedere a servizi sanitari di qualità;
- ricevere trattamenti che assicurano standard elevati di sicurezza;
- accedere a procedure innovative in linea con gli standard internazionali;
- evitare quanta più sofferenza possibile;
- ricevere programmi diagnostici e terapeutici personalizzati;
- reclamare ogni volta che subisce un danno e ricevere risposta in merito;
- ottenere un risarcimento adeguato e in tempi ragionevoli, nel caso abbia subito un danno ascrivibile ai servizi sanitari.
In che modo si possono far valere i diritti dei pazienti?
La Carta Europea fornisce quindi informazioni utili su come far valere i diritti del paziente quando questo ritiene che siano stati violati o non rispettati.
Il diritto all’informazione, previsto al terzo punto della Carta, si concretizza nel diritto di poter accedere alla propria cartella clinica e di chiedere spiegazioni sul proprio stato di salute in ogni momento.
Il rifiuto opposto dalla Struttura sanitaria o dal medico di consegnare la cartella clinica al paziente è un reato punibile penalmente ( omissione atti d’ufficio).
Strettamente connesso al diritto di informazione è il consenso informato: il paziente deve essere istruito sulle alternative possibili e messo a conoscenza dei rischi delle cure a cui sottoporsi per poter decidere cosa fare.
In caso di danno accertato, il paziente ha anche diritto al risarcimento.
Anche tu pensi sia stato violato un tuo diritto in ambito medico-sanitario?
Se la struttura non risponde o non sembra abbia intenzione di tutelare i tuoi diritti, puoi agire legalmente rivolgendosi a medici legali e avvocati che sappiano analizzare il tuo caso e accertare le eventuali responsabilità.
Periplo Familiare è la prima associazione a tutela delle vittime di malasanità in Italia, attiva da oltre 25 anni: rivolgendoti a noi puoi trovare un team di esperti pronto a sostenerti durante tutto l’iter legale e aiutarti a ottenere giustizia.
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