I fondi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza daranno una spinta alla digitalizzazione della sanità, soprattutto nell’ambito della telemedicina. Un balzo in avanti anche per i pazienti.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha messo in campo fondi per due miliardi e 800 mila euro che aiuteranno la digitalizzazione della sanità e daranno una spinta importante specialmente nell’ambito della telemedicina.
Secondo le previsioni di Agenas, (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), la telemedicina sarà attivata in 280 ospedali entro il 2025, e servirà 200mila pazienti, mentre l’85% dei medici di famiglia potrà contare sul collegamento al fascicolo sanitario elettronico.
Obiettivi
La telemedicina rappresenta un capitolo importante del PNRR. La pandemia ha infatti evidenziato una tendenza già in atto: la necessità di sfruttare le nuove tecnologie per garantire a tutti i cittadini l’accesso alle cure.
Il PNRR punta al raggiungimento di una serie di obiettivi, primo tra tutti, quello di fornire ai pazienti un servizio migliore grazie alla teleassistenza domiciliare, al telemonitoraggio tramite sensori e device personali, riducendo le liste di attesa e diminuendo i costi dovuti alle ospedalizzazioni.
I fondi previsti andranno quindi a potenziare la rete, innovare le attrezzature, migliorare la digitalizzazione delle strutture mediche e aumentare le competenze informatiche del personale. Tutti gli operatori sanitari coinvolti potranno interagire e migliorare la gestione dei propri pazienti, che otterranno, direttamente presso la propria abitazione, indicazioni precise e mirate sulla cura, contribuendo così al monitoraggio e controllo costante della loro salute nell’ottica della prossimità e della qualità.
Telemedicina: ricordiamoci cos’è
La telemedicina per definizione è l’erogazione di servizi sanitari a distanza grazie alla tecnologia. L’obiettivo è favorire le persone che per età, condizioni patologiche o ubicazione territoriale non possono accedere di persona ai centri medici. Inoltre, la telemedicina semplifica la comunicazione tra professionisti della salute e contribuisce a snellire l’organizzazione ospedaliera.
Conclusioni
La telemedicina è molto importante per l’Italia, vista la particolare composizione demografica del nostro Paese. La popolazione italiana è infatti costituita in larga parte da persone anziane e affette da malattie croniche. Questi pazienti fragili da un lato necessitano di un’assistenza costante, dall’altro hanno difficoltà a recarsi fisicamente dal medico e avrebbero a tal proposito molti benefici dai consulti a distanza.
Investire in telemedicina rappresenta quindi una grande opportunità sia in tema di risorse, sia anche, e soprattutto, di prestazioni offerte ai cittadini. Il PNRR mette al centro la persona nella propria comunità di riferimento e punta alla casa come primo luogo di cura e al potenziamento dell’assistenza di prossimità in tutte le sue forme. Tale riorganizzazione non può dunque prescindere dal potenziamento delle soluzioni digitali.