Proprio così: un esame semplice, di routine, che però non viene eseguito né inizialmente né durante il ricovero, pur in assenza di una diagnosi certa. È capitato a Roberto e alla sua famiglia che oggi ha ottenuto giustizia.
Il fatto
Il signor Roberto ha 70 anni. È sposato, padre di due figli ed è un nonno pieno di interessi, che sono andati aumentando soprattutto dopo la pensione.
Una mattina però si sveglia e afferma di non sentirsi molto bene: sono giorni che accusa strani formicolii alle braccia e alle gambe e, per questo, stava assumendo del magnesio ma senza alcun miglioramento. Quel giorno però, va molto peggio del solito, tanto che Roberto ha a una perdita di conoscenza e sviene.
Preoccupati i familiari decidono di portarlo subito al pronto soccorso dove spiegano al personale i disturbi dei giorni precedenti e quegli strani formicolii agli arti superiori e inferiori.
In questa struttura Roberto resta per 4 giorni, fermo in corsia per assenza di posti letto, senza capire bene i motivi del suo stato di salute e dei suoi disturbi.
Poi, viene mandato in un altro ospedale, dove resterà ben due mesi.
In questa nuova struttura, Roberto peggiora drammaticamente, ai dolori e formicolii si aggiungono perdite di equilibrio e uno stato di malessere generale. I medici sospettano una patologia neurodegenerativa ma i dubbi sono tanti. Anche i familiari di Roberto sono del tutto spaesati e preoccupati per quanto sta accadendo: una degenza così lunga, un peggioramento evidente e ancora nessuna risposta certa che possa suscitare una speranza di cura.
Un giorno il signor Roberto entra in coma, così il personale medico decide di trasportarlo d’urgenza in un grande nosocomio di Roma, dove poco dopo il suo trasferimento, muore per un arresto cardiocircolatorio.
Il danno subito
Il signor Roberto viene sottoposto ad autopsia per capire i motivi del suo decesso.
Da questa si evince una carenza di vitamina B1, che poteva essere rintracciata con un semplice prelievo del sangue, ovvero un esame di check-up, indispensabile. Con una diagnosi tempestiva, Roberto avrebbe ricevuto il trattamento terapeutico necessario per sopravvivere.
L’assenza di vitamina B1, infatti può causare uno stato generale di deperimento, accompagnato da formicolii o perdite di peso, ma ove non si intervenga, può comportare danni al sistema nervoso e cardiovascolare e a disturbi neurologici. Nei casi più gravi le lesioni vascolari e del sistema nervoso causate dalla carenza possono portare al semi-coma e alla morte.
Il risarcimento
La famiglia del signor Roberto si rivolge a noi per chiedere giustizia. Moglie e figli sono affranti per la loro perdita ma anche sconcertati dall’esito dell’autopsia: “Pensare che poteva essere salvato con un semplice prelievo mi addolora profondamente: è ingiusto morire così, dopo tanto dolore in ospedale.” ci dice la moglie. Anche per i figli è durissima “Avremmo preferito se ne fosse andato per qualcosa di irrisolvibile, invece i medici avrebbero potuto impedire la sua morte, e con un semplice prelievo poi…”.
La vertenza si è conclusa con transazione intervenuta con l’Assicurazione della Struttura Ospedaliera e la liquidazione in favore degli eredi della somma di 360.000,00 euro.