Obiettivo: assistenza territoriale e telemedicina

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La sanità vuole digitalizzarsi per essere sempre più vicina ai cittadini. Il ministro Speranza: “Gettiamo le fondamenta per la realizzazione della telemedicina su tutto il territorio nazionale”.

 

La forte pressione di pazienti positivi al Covid-19 negli ospedali durante le fasi acute della pandemia ha causato lo stop a tante prestazioni per altre patologie. Così il governo ha maturato la consapevolezza di stanziare investimenti sulla sanità territoriale e sulla telemedicina. 

Obiettivo: la “casa come primo luogo di cura, assistenza domiciliare e telemedicina per le persone affette da malattia croniche”, e per realizzare questa missione nel PNRR sono stati previsti 4 miliardi, di cui 1 miliardo per la telemedicina. 

Questo è uno dei progetti innovativi inseriti nella riforma della sanità digitale disegnata dal Ministero della Salute con lo il decreto per la riorganizzazione dell’assistenza territoriale (DM 71), con cui si vuole realizzare la Missione 6 – Componente 1 del PNRR “Riforma Reti di prossimità strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale”.

Secondo il decreto, presto l’assistenza domiciliare sarà erogata anche attraverso gli strumenti della telemedicina. Il provvedimento, non ancora convertito in legge, sarà ora sottoposto alle Regioni con l’obiettivo di disegnare il modello organizzativo per “l’implementazione dei diversi servizi di telemedicina nel setting domiciliare, attraverso la razionalizzazione dei processi di presa in carico e la definizione dei relativi aspetti operativi, consentendo di erogare servizi attraverso team multiprofessionali secondo quanto previsto dalla legislazione vigente, anche a distanza”.

Ma andiamo con ordine: cosa si intende oggi con telemedicina? 

 

Cos’è la telemedicina?

Quando parliamo di telemedicina solitamente intendiamo l’utilizzo dell’informatica per permettere la gestione e la cura di un paziente a distanza offrendo diversi servizi sanitari.

È molto analoga alle relazioni virtuali con l’unica grande differenza che permette di facilitare le cure anche nei luoghi più remoti e, soprattutto, prestare assistenza a quella tipologia di pazienti più fragili che hanno difficoltà a spostarsi per recarsi nella struttura sanitaria più vicina.

La telemedicina rappresenta un’importante opportunità attraverso la quale è possibile rafforzare il rapporto tra paziente e medico. Quest’ultimo è in grado, attraverso specifici strumenti innovativi, di monitorare e verificare quotidianamente lo stato di salute dei propri pazienti ottimizzando sempre di più le visite di prevenzione e l’assistenza sanitaria.

 

Un nuovo modello

Il nuovo modello organizzativo domiciliare su cui il decreto è incentrato tocca tre componenti fondamentali:

  • il servizio di assistenza domiciliare, che garantisce la continuità dell’assistenza nelle modalità indicate dalla normativa nazionale e regionale vigente;
  • la pianificazione degli accessi domiciliari, sviluppata nell’arco dell’intera settimana secondo quanto previsto dalla predetta normativa tenendo conto della complessità clinico-assistenziale dei pazienti;
  • il servizio di cure domiciliari integrato con prestazioni di telemedicina da remoto.

Ma come saranno integrati i nuovi servizi di telemedicina nel Sistema Sanitario Nazionale? E quali sono le modalità di accesso al servizio?

 

Possibilità di accesso 

L’attivazione di un “percorso di telemedicina” potrà avvenire in due modi:

  • dal setting domiciliare, dove gli attori dell’assistenza territoriale potranno proporre e individuare il paziente per il quale gli strumenti risultino adeguati;
  • dal setting di ricovero, dove è la struttura sanitaria in cui il paziente è ricoverato a dover decidere.

Conclusioni

Grazie a tecnologie moderne e a un approccio modulare possiamo ricostruire il rapporto medico-paziente messo a dura prova negli ultimi anni, offrendo servizi digitali innovativi per specialisti, pazienti e tutti gli operatori coinvolti nell’ecosistema sanitario italiano.

Abbiamo un’opportunità unica per accelerare la trasformazione digitale del sistema sanitario italiano e farla evolvere grazie a modelli e strumenti innovativi. Ma è necessario fare in fretta perché abbiamo molta strada da recuperare rispetto ad altri Paesi.

Categorie:Medicina e tecnologiaNews Medicina
Tags:accesso alle cure medichefascicolo sanitario elettronicofuturo della medicinamedicina a distanzamedicina digitaletelemedicina

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