Quali possono essere le conseguenze derivanti da errori in terapia farmacologica
L’utilizzo non corretto dei farmaci può determinare reazioni avverse lievi o causare conseguenze gravi per i pazienti che si sottopongono alle cure. Solitamente, si tratta di errori evitabili grazie alla formazione del personale sanitario, alla chiarezza dei bugiardini e alla corretta comunicazione tra tutti gli attori coinvolti nel processo di decisione e somministrazione dei farmaci.
Vediamo, dunque, quali sono i danni da errori in terapia più comuni e come procedere dal punto di vista legale.
Quando si può parlare di errori farmacologici?
Gli errori in terapia farmacologica non sono limitati solo alla somministrazione, ma possono interessare l’intero processo di gestione dei farmaci, dall’approvvigionamento, alla conservazione, alla preparazione e anche al monitoraggio successivo alla somministrazione.
Le cause di errori in terapia possono essere molteplici e attribuibili a una serie di soggetti che intervengono nei diversi passaggi della gestione dei farmaci. Talvolta derivano da un cambiamento del setting assistenziale che porta il paziente a spostarsi tra diversi luoghi di cura; un esempio è il trasferimento post operatorio dall’ospedale alla clinica riabilitativa o verso una terapia intensiva.
Gli errori di terapia possono portare a conseguenze di varia natura, tra cui:
- reazioni avverse;
- prolungamento della degenza;
- decesso.
Somministrazione farmacologica: le linee guida del Ministero della Salute
Poiché gli eventi avversi derivanti da errori in terapia farmacologica sono frequenti nei pazienti ospedalizzati, il Ministero della Salute ha ritenuto opportuno diramare la Raccomandazione n.17 per la riconciliazione della terapia farmacologica al fine di fornire precise indicazioni sul processo di cura che coinvolge più operatori.
La raccomandazione Ministeriale è finalizzata a ridurre le possibilità di errori ospedalieri nella somministrazione dei medicinali, al fine di esercitare una maggiore tutela dei pazienti che devono assumere farmaci nei vari ambiti di cura e che seguono trattamenti protratti nel tempo.
Gli operatori sanitari devono quindi raccogliere le informazioni sul paziente e sui medicinali che assume, al fine di confrontare la terapia da prescrivere con le altre già in atto ed evitare sovrapposizioni, interazioni o controindicazioni. La raccolta dei dati digitalizzata è anche utile a costruire la storia clinica del paziente per consultarla in caso di ricoveri futuri.
Medici e infermieri: a chi si attribuisce la responsabilità dell’errore?
Negli ospedali la somministrazione dei farmaci è compito del personale infermieristico che nel farlo si attiene alle prescrizioni dei medici. A tal proposito, tra le sentenze di errori nella somministrazione di farmaci è significativa la n. 20270/2019 della Corte di Cassazione.
Secondo la Suprema Corte il procedimento di somministrazione e controllo dei farmaci deve essere inteso in senso collaborativo perché se un infermiere si rende conto di uno sbagliato dosaggio deve interpellare subito il medico, anziché eseguire il trattamento in modo automatico.
Danni da errori in terapia e diritto al risarcimento
Se hai subito dei danni a causa dell’errata somministrazione di un farmaco o se un tuo familiare ha perso la vita per questo motivo, potresti avere il diritto di avanzare una richiesta di risarcimento. A tal fine, il tuo caso deve essere analizzato da un medico legale e da un avvocato per accertare che vi siano gli elementi di sussistenza.
Se non sai come fare, puoi rivolgerti a noi di Periplo Familiare. Siamo la più grande associazione italiana a tutela delle vittime di malasanità, da oltre 25 anni al fianco delle persone che hanno subito danni a causa di errori medici, per supportarle sia legalmente che moralmente. Il nostro staff di esperti avvocati e medici legali, è pronto ad analizzare la tua situazione e a seguirti durante tutto l’iter burocratico.
Contattaci per saperne di più e richiedere una consulenza gratuita.
