Danno da omessa diagnosi: quando sussiste la colpa medica

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danno da omessa diagnosi

Quando si configura il danno da omessa diagnosi e come ottenere un risarcimento

Tra i casi di malasanità imputabili a un comportamento dei sanitari rientra anche la ritardata o  l’omessa diagnosi di una patologia o di una condizione fisica, la quale, essendo ignorata, causa al paziente danni fisici o psicologici.

Il danno da omessa diagnosi può essere temporaneo o permanente, nei casi più gravi può portare al decesso del paziente aprendo la strada a una possibile richiesta di risarcimento danni da parte dei parenti della vittima.

L’omessa diagnosi rientra tra le ipotesi che danno luogo alla responsabilità medica che, come sancito nella Legge Gelli-Bianco del 2017, può ricadere non solo sul medico, ma anche sulla struttura sanitaria per via della natura contrattuale che viene stabilita tra le parti al momento dell’accettazione del paziente.

In caso si manifesti un danno da omessa diagnosi spetterà dunque alla struttura sanitaria l’onere di assolversi da eventuali responsabilità dimostrando che il personale ha agito con diligenza e prudenza, seguendo le linee guida mediche in materia e in modo corretto, prendendo in considerazione il quadro clinico del paziente.

Cosa si intende per danno da omessa diagnosi medica?

Si parla di omissione medica quando un medico, per negligenza o imperizia, evita di compiere un atto dovuto, che avrebbe potuto evitare un danno al paziente. La colpa medica per omessa diagnosi si configura quindi a seguito di un errore medico generato da un comportamento omissivo, che porta all’insorgere di conseguenze gravi per il paziente.

Esempi di omissione medica possono essere:

  • una diagnosi errata o tardiva, che porta a non riconoscere i sintomi di una patologia privando il paziente delle cure necessarie e tempestive;
  • mancata richiesta di esami di accertamento, che rende impossibile arrivare a una diagnosi corretta del caso;
  • errori terapeutici che portano il medico a prescrivere farmaci o cure errate per una mancata definizione del quadro clinico;
  • mancata informazione al paziente delle sue condizioni di salute, evento che lo priva della possibilità di scegliere o meno se sottoporsi alle cure.

Quando è possibile chiedere un risarcimento per omessa diagnosi

Poiché il diritto alla salute è tutelato a livello costituzionale, un comportamento omissivo del medico porta a legittimare una richiesta di risarcimento danni.

La diagnosi omessa o non tempestiva, viene considerata un inadempimento del medico che può causare un danno psicofisico al paziente.

A tal riguardo la Corte di Cassazione si è più volte espressa, evidenziando come l’omessa diagnosi metta il paziente nella condizione di non poter decidere cosa fare in merito alla sua salute e nemmeno come affrontare le cure o le conseguenze che lo attendono, essendo realmente consapevole del suo quadro clinico. Per la Suprema Corte quindi, l’omessa diagnosi porta alla negazione del diritto all’autodeterminazione del paziente.

Togliere al paziente la consapevolezza del suo stato di salute può essere per lui fonte di angoscia. Nella sentenza n. 5315 del 2020, la Cassazione ha infatti chiarito che ogni contegno colposo riguardante i tempi di guarigione assume rilievo penale.

Nella precedente sentenza n. 5641 del 2018 la Cassazione ha affermato che, anche se la condotta colpevole del sanitario non ha avuto incidenza sull’andamento della malattia, ma ha negato al paziente la possibilità di organizzare in modo diverso la sua vita, si è in presenza di un evento dannoso e risarcibile.

I danni risarcibili possono essere:

  • di natura patrimoniale per le spese mediche subite a causa dell’omessa diagnosi e per una eventuale perdita di reddito a causa di una incapacità lavorativa;
  • di natura non patrimoniale per le lesioni fisiche e psichiche riportate, per il dolore e il disagio fisico ed emotivo, per il peggioramento della qualità della vita e per la sofferenza patita.

Per avanzare domanda di risarcimento per omessa diagnosi è necessario provare che il danno riportato è stato causato da negligenza medica, raccogliendo tutta la documentazione a sostegno del caso dando prova che ove la diagnosi fosse stata tempestiva le conseguenze dannose sarebbero state differenti e minori.

Dimostrare la sussistenza di un danno da omessa diagnosi richiede un’attenta analisi del caso ed ogni situazione deve essere valutata nello specifico.

Se pensi di aver subito un danno a causa di un comportamento omissivo del medico, ma non sai cosa fare, noi di Periplo Familiare possiamo aiutarti.

Siamo la prima associazione in Italia per vittime dei malasanità e da oltre 25 anni siamo al fianco dei pazienti che hanno subito le conseguenze di errori medici, fornendo loro assistenza legale e morale.

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Categorie:Casi di Errori Medici

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