Diritti in Pronto Soccorso: ecco cosa significa triage ospedaliero
L’accesso dei pazienti al Pronto Soccorso di un ospedale viene disciplinato dal Sistema Sanitario Nazionale per mezzo di un sistema di accoglienza che tiene conto delle priorità di intervento. Questa, in parole povere, è la spiegazione di cosa significa triage ospedaliero.
Il triage al Pronto Soccorso si concretizza in una valutazione rapida della condizione clinica del paziente, per definire la gravità del caso e assegnare un codice di priorità che determina l’ordine di accesso alle cure, a prescindere, quindi, dal momento di arrivo al Pronto Soccorso.
Molti pazienti ignorano cosa significa triage e quali sono i codici di priorità, e questo non è un bene, perché pone seri limiti alla consapevolezza dei loro diritti.
Infatti, può capitare che al caso specifico venga assegnato un codice di priorità errato che determina la mancanza di cure tempestive, portando a un peggioramento della salute del paziente e facendo sorgere eventuali responsabilità in capo all’azienda sanitaria.
Cosa significa triage e in cosa consiste
Il triage è una competenza dell’infermiere in servizio al Pronto Soccorso, il quale prende in carico la persona, occupandosi anche della gestione delle informazioni che la riguardano. L’infermiere, quindi, è responsabile del paziente dal momento in cui arriva, fino a quando non riceve le cure, per tutto il periodo di permanenza in sala di attesa.
Presso le strutture ospedaliere dotate di Pronto Soccorso, il triage deve essere garantito 24 ore al giorno.
La finalità di questo sistema è organizzare l’accesso alle cure prestando attenzione alle situazioni di criticità. Non si punta, quindi, a ridurre i tempi di attesa, ma a dare la priorità a coloro che necessitano di interventi di emergenza o urgenza.
Il triage può quindi essere diviso in diverse fasi:
- valutazione visiva immediata del paziente per identificare eventuali emergenze;
- valutazione soggettiva da eseguire tramite intervista;
- valutazione oggettiva attraverso la rilevazione dei segni clinici, dei parametri vitali ed eventuale documentazione clinica se disponibile;
- assegnazione del codice di priorità a seconda del singolo caso;
- rivalutazione del triage che può avvenire eseguendo il monitoraggio clinico del paziente in attesa, se insorgono variazioni del suo stato di salute.
Durante il triage, l’infermiere deve tenere conto anche di fattori che possono determinare la necessità di avere cure prioritarie come l’età della persona, la fragilità e il dolore avvertito.
I codici di priorità vanno da 1 a 5, dove 1 indica il livello massimo di gravità e 5 quello minore; inoltre, è possibile che sia attribuito un codice colore (rosso, arancione, azzurro, verde, bianco). Per ogni codice è stimato un tempo di attesa che va dall’accesso immediato per le situazioni di emergenza, fino a 240 minuti per quelle non gravi.
Quali problematiche possono insorgere durante il triage?
L’infermiere che esegue il triage deve essere in possesso di competenze specifiche attestate da un percorso formativo e deve avere esperienza di almeno 6 mesi in Pronto Soccorso. Tra i suoi compiti rientra anche l’aggiornamento costante al personale sanitario delle condizioni di salute dei pazienti in attesa.
Nonostante le precise linee guida, però, durante il triage possono insorgere criticità o eventi riguardanti diversi aspetti:
- Organizzativo. Quando il personale infermieristico assegnato al triage non è sufficiente o quando l’area di attesa non permette la rilevazione immediata dei sintomi che indicano un peggioramento della salute del paziente.
- Assistenziale. Quando la raccolta dei dati del paziente che serve al medico per definire la sua anamnesi non è corretta o è incompleta. Oppure quando è stata eseguita una valutazione inadeguata delle condizioni di salute del paziente al suo arrivo al Pronto Soccorso o una mancata rivalutazione durante l’attesa.
- Relazionale. Quando insorgono limiti di comunicazione tra operatori sanitari e paziente o con i suoi accompagnatori.
A chi rivolgersi in caso di responsabilità sanitaria durante il triage?
Dalle situazioni di criticità precedentemente elencate può configurarsi un’eventuale responsabilità dell’azienda sanitaria che lede i diritti dei pazienti.
Le carenze organizzative possono corrispondere alla mancanza di formazione del personale, alle sue negligenze nel seguire i protocolli di accoglienza e di monitoraggio dei pazienti durante il triage, ma anche a errori di valutazione delle condizioni del paziente che portano all’assegnazione di un codice di priorità sbagliato.
In questi casi, se l’assistenza fornita al paziente risulta inadeguata o il codice di priorità è errato, può verificarsi un ritardo nelle cure con conseguenze anche gravi sulla salute del paziente, fino al suo decesso.
Adesso che sai cosa significa triage ospedaliero, come viene organizzato e con quali finalità, puoi capire se nel tuo caso, o nel caso di un tuo familiare, siano stati fatti errori medici al Pronto Soccorso che hanno portato ad un peggioramento delle vostre condizioni di salute.
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