Guida completa al calcolo danno differenziale: in quali casi si ottiene un risarcimento?
Nei casi di malasanità, quando si parla di colpa medica, si definisce danno iatrogeno differenziale il danno che viene causato da un errore medico e che porta ad un aggravamento della situazione di salute preesistente.
Il danno differenziale per definizione si riferisce quindi al peggioramento di una patologia già in essere o all’insorgenza di nuove complicazioni.
Un esempio abbastanza esaustivo, è il caso in cui un paziente sottoposto ad un intervento di protesi all’anca subisce lesioni ad uno o più nervi. Un evento che porta ad un peggioramento della sua qualità della vita per via delle complicanze ad esso associate: comparsa di dolori, debolezza muscolare, intorpidimento dell’area interessata, limitazione della mobilità.
Il calcolo del danno differenziale avviene sulla valutazione della condizione di salute iniziale del paziente prima dell’intervento e il successivo peggioramento a causa delle lesioni chirurgiche derivate dagli errori medici.
Approfondiamo l’argomento.
Cos’è e come avviene il calcolo del danno differenziale
Il danno iatrogeno differenziale nasce da una diagnosi o da un trattamento medico errato. Si verifica quindi per via di un comportamento negligente del sanitario che porta ad un peggioramento delle condizioni di salute del paziente. In alcuni casi, il medico può essere chiamato a rispondere penalmente del suo operato.
Per il calcolo danno differenziale si valuta quindi la responsabilità del medico che ha causato un aggravamento di una lesione preesistente, comportando un incremento differenziale del pregiudizio.
Il danno differenziale si configura in presenza dei seguenti elementi:
- l’insorgenza di una lesione a causa di un terzo;
- un intervento medico per porvi rimedio;
- un errore medico comprovato;
- l’aggravamento della lesione preesistente.
In ambito giurisprudenziale per il calcolo del danno differenziale viene confrontata la patologia primaria rispetto al successivo intervento medico illecito. A questo punto c’è da domandarsi se il risarcimento del danno differenziale venga calcolato solo relativamente al danno totale subito, oppure sia limitato alle conseguenze del peggioramento della patologia.
Differenza tra danno differenziale e danno biologico
Il danno iatrogeno differenziale è un tipo di danno biologico, anche se vi sono delle differenze:
- il danno iatrogeno differenziale è una lesione conseguente a un trattamento medico causato da errori medici e si inserisce in una situazione clinica già compromessa, aggravandola.
- Il danno biologico è invece un effetto collaterale di un atto medico che può essere ascrivibile alla natura stessa della patologia e non deve essere necessariamente correlato ad un errore medico.
Quindi se il danno iatrogeno è sempre la diretta conseguenza di un errore medico, non è lo stesso per il danno biologico che può derivare da effetti collaterali delle terapie mediche attuate o essere legato al decorso della malattia.
Come ottenere un risarcimento del danno differenziale?
Per liquidare una richiesta di risarcimento del danno differenziale si valutano le percentuali di invalidità permanente, calcolando inizialmente l’invalidità totale da cui viene sottratta la percentuale di invalidità legata al solo danno iatrogeno.
La Corte di Cassazione, nella sentenza n. 18442 del 2023 ha sostenuto la tesi secondo cui il calcolo del danno differenziale non deve semplicemente confrontare le percentuali di invalidità, ma i valori monetari che ad esse corrispondono. Secondo la Corte Suprema quantificare il risarcimento basandosi in modo esclusivo sulla differenza delle percentuali di invalidità, senza convertirle in somme di denaro, è una procedura da ritenersi viziata in quanto causa una sottostima del danno e va contro quanto disposto dall’art 1223 c.c.
Per avanzare domanda di risarcimento è necessario dimostrare le conseguenze dell’errore medico attraverso cartelle cliniche, esami diagnostici e visite specialistiche che attestino un peggioramento delle condizioni di salute del paziente. Sono inoltre necessarie le certificazioni di invalidità precedenti e successive all’evento dannoso.
Una perizia medico legale è quindi fondamentale per far valere i propri diritti. Se anche tu hai subito un danno a causa di un errore del medico, che ha portato ad un peggioramento di una condizione di salute già compromessa, potresti avere diritto a ricevere un risarcimento del danno differenziale.
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