In Calabria arriveranno ben 497 medici cubani, per ridare ossigeno al sistema sanitario regionale: una scelta temporanea ma necessaria per sopperire alle gravi carenze di organico.
In Calabria è motivo di discussione e riflessione la scelta di reclutare medici da Cuba per far fronte alla carenza di personale. Una decisione ratificata con la firma di un accordo tra il governatore Roberto Occhiuto e la Società dei medici cubani. Come riferito dallo stesso Occhiuto “In Calabria la grave carenza di personale medico, determinatasi a causa del blocco del turn over conseguente al piano di rientro dal debito sanitario, i ritardi registratisi nelle procedure di reclutamento e la scarsa partecipazione di candidati alle anzidette procedure, impongono una nuova valutazione sull’assetto degli organici ed un intervento immediato di potenziamento delle strutture nelle aree più critiche.” Grazie all’accordo “Il governo caraibico può mettere a nostra disposizione 497 medici con diverse specializzazioni”.
Inoltre, si legge sempre in una nota della Regione, la decisione è stata adottata “In considerazione a diversi tentativi di reclutamento nelle Aziende del SSR di personale medico, in particolare nelle discipline correlate all’emergenza urgenza, tale da poter assicurare l’erogazione delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie alla popolazione residente (…), con particolare riferimento agli andamenti dell’epidemia di Covid-19 in corso e di quelli attesi nel medio periodo alla luce della recrudescenza determinatasi in ragione della maggiore diffusività riscontratasi nelle sottovarianti Omicron”.
I tentativi non riusciti di reclutare medici
“Ogni giorno – ha spiegato il presidente Occhiuto – ricevo tantissimi messaggi da parte di tanti cittadini calabresi che giustamente si lamentano del fatto che nei nostri ospedali non ci siano abbastanza medici. Non ci sono abbastanza medici in Italia, il numero chiuso a Medicina ha privato il nostro Paese dei medici che sarebbero necessari e tutte le Regioni stanno facendo di tutto per reclutare medici e non ci riescono. Questo problema è molto più grave in Calabria perché noi abbiamo un sistema sanitario poco attrattivo. (…) Abbiamo bandito concorsi a tempo indeterminato, procedure di selezione a tempo indeterminato che sono andate deserte nelle nostre aziende perché non è venuto nessuno”.
Accordi con Cuba
Nell’impossibilità di chiudere, ovviamente, gli ospedali per carenze di organico, la Regione Calabria ha quindi intavolato una trattativa con il governo cubano, anzi con la società statale del governo cubano, la stessa che ha fornito medici alla Lombardia e al Piemonte nella fase acuta del Covid-19, svolgendo un ottimo lavoro in quelle Regioni, la stessa che dà migliaia di medici a molti Paesi nel mondo con grandi risultati in termini di qualità ed efficienza, rinnovando i meriti della scuola medica cubana, una delle migliori in tutto il mondo.
Conclusioni
“La sanità nel nostro Paese – afferma il governatore – vive un paradosso: in tutta Italia, Calabria compresa, le Aziende sanitarie cercano disperatamente medici da assumere a tempo indeterminato, ma non ne trovano. È l’effetto perverso del numero chiuso imposto alle Facoltà di Medicina. Il reclutamento è diventato un terno al lotto, difficilmente prevedibile e governabile. Attualmente in Calabria, il nostro sistema sanitario ha risorse in abbondanza per assumere, ma seppur provandole tutte, non abbiamo ottenuti i risultati sperati.” C’è chi storce il naso per questa scelta, ritenendo possibili altre soluzioni interne (come reclutamento specializzandi e pensionati). Staremo a vedere.