L’associazione Periplo Familiare tutela i diritti dei pazienti danneggiati e dei loro familiari supportandoli prima di tutto nelle giuste azioni da compiere.
L’anestesiologia è quella branca della medicina che si occupa dello studio e dell’attuazione dell’anestesia chirurgica, della preparazione del paziente all’intervento e del controllo delle sue funzioni vegetative, sia durante l’atto operatorio sia nella fase successiva.
Gli scopi per cui viene praticata l’anestesia sono: la soppressione dello stato di coscienza (ipnosi), l’abolizione del dolore (analgesia), il rilassamento dei muscoli (miorisoluzione), l’abolizione del ricordo (amnesia) e la riduzione delle complicazioni legate allo stress chirurgico.
I casi più frequenti di errori medici che si registrano in ambito anestesiologico sono principalmente determinati dalla omessa o erronea analisi preoperatoria del paziente, che può comportare una scorretta procedura di intubazione, un errato inserimento dell’ago, l’incongruo dosaggio dei farmaci o reazioni allergiche.
Periplo Familiare si dedica a fornire assistenza legale a chi ha subito danni a causa di errori medici in astesiologia. La nostra squadra di avvocati specializzati in malasanità, supportata da medici esperti in anestesiologia, è pronta a offrire consulenza e rappresentanza legale per tutelare i diritti dei pazienti e far ottenere loro il dovuto risarcimento danni.
Con la dicitura “farmaci anestetici” si indica un gruppo eterogeneo di principi attivi che, agendo in siti diversi e con meccanismi d’azione differenti, inducono anestesia, ovvero, una perdita di sensibilità che può essere associata o meno aperdita di coscienza.
Decesso per sovradosaggio anestetico.
La piccola Valeria ha solo 3 anni ma deve essere sottoposta ad un intervento cardiochirurgico per una grave patologia congenita. Ricoverata presso l’Ospedale della sua città ed effettuati i controlli necessari, viene eseguito l’intervento con successo. Nel post operatorio, le condizioni sembrano normali e la bimba recupera pian piano la sua vitalità. Nel giorno delle dimissioni, Valeria viene colpita da ciò che sembra essere un’influenza e quindi le dimissioni vengono rinviate.
Con l’intervento di uno stato febbrile e difficoltà respiratorie, i sanitari decidono di effettuare una TAC con mezzo di contrasto in anestesia. Viene infusa una prima dose di anestesia ma Valeria è molto agitata, quindi decidono, anziché attendere che la bimba si calmi, di infondere una dose ulteriore che purtroppo si rivelerà fatale per la piccola. Valeria entra in uno stato di coma dal quale purtroppo non si risveglierà più.
IL DANNO SUBITO
Con la seconda infusione di anestetico, la piccola Valeria è entrata in uno stato di coma dal quale purtroppo non è più riuscita a svegliarsi. Indicibile la sofferenza dei familiari.
IL RISARCIMENTO
Oltre alla azione penale si è incardinato un giudizio civile che ha riconosciuto la responsabilità dei sanitari e una liquidazione a favore dei genitori della somma di € 1.200.000,00.
L’intubazione è una pratica eseguita dal medico anestesista durante una anestesia generale, poiché, per determinare l’effetto, al paziente vengono somministrati dei farmaci che inibiscono la sua respirazione.
Il tubo endotracheale, invece, collegato a un respiratore automatico, permette la corretta respirazione del soggetto durante l’operazione chirurgica.
L’intubazione può causare danni ai denti, oltre a frequenti fastidi alla gola. In casi più rari, può provocare danni ai tessuti che attraversa, determinando anche emorragie, e possono verificarsi inconvenienti nei casi in cui le caratteristiche anatomiche del paziente rendano più problematico il corretto posizionamento del tubo nelle vie aeree.
Danni neurologici da errata intubazione.
La signora Serena, di anni 55, viene ricoverata in ospedale per un intervento chirurgico bariatrico (dell’obesità) di restringimento dello stomaco (sleeve gastrectomy). L’operazione però non viene effettuata poiché, durante l’intubazione, insorgono gravi problemi che portano la signora a una bradicardia, con arresto cardiocircolatorio, e a una ipossia cerebrale con conseguente danno neurologico di rilevante portata. Danni che potevano essere evitati se i sanitari avessero eseguito una corretta valutazione anestesiologica con un’accurata Mallampati score. L’indagine, infatti, finalizzata a predire la difficoltà di intubazione oro-tracheale, avrebbe permesso una conoscenza delle condizioni anatomiche della signora Serena affetta da macroglossia (eccessivo e diffuso ingrossamento della lingua). Questo vuoto di indagine ha contribuito all’insuccesso delle manovre e all’arresto cardiaco con gravi conseguenze neurologiche.
IL DANNO SUBITO
La signora Serena, durante l’arresto cardiocircolatorio, ha riportato una prolungata carenza di ossigeno al cervello, che le ha provocato gravi e irreversibili danni alle funzionalità nervose e neurologiche.
IL RISARCIMENTO
La vertenza si è conclusa con transazione intervenuta con l’Assicurazione della Struttura Ospedaliera e la liquidazione in favore della signora della somma di € 265.000,00.
Prima di un intervento chirurgico, per valutare eventuali rischi, viene eseguita da consulenti non chirurghi (ad esempio internisti, cardiologi, pneumologi) un’approfondita valutazione medica sul paziente. Queste figure mediche preposte all’analisi possono anche aiutare a prevenire e/o curare le complicanze preoperatorie e postoperatorie nel caso in cui si verificassero in relazione a patologie preesistenti.
La consulenza psichiatrica è occasionalmente necessaria per valutare l’esistenza di problematiche o aiutare ad affrontare problemi psichiatrici di base che possono interferire con la guarigione.
Gravi conseguenze da errata valutazione
La piccola Martina, di 13 anni, deve sottoporsi a un intervento oculistico. Pertanto la struttura sanitaria presso la quale si reca dispone l’esecuzione di una visita anestesiologica ,finalizzata a rintracciare possibili rischi che potrebbero verificarsi durante l’operazione.
La raccolta dell’anamnesi, però, viene fatta in modo sommario ed estremamente superficiale. I medici chirurghi procedono quindi con un’intubazione eseguita con tecnica ordinaria, ricorrendo poi, solo dopo vari e infruttuosi tentativi e all’insorgere di gravi mancanze di ossigeno (segni disventilatori), a una intubazione guidata da fibrolaringoscopia (introduzione di un fibroscopio dalla narice fino alla laringe), con conseguenze estremamente dannose a carico di Martina oltre all’impossibilità di eseguire l’intervento programmato.
Se fossero stati correttamente analizzati i dati derivanti dalla valutazione medica preoperatoria e se fossero stati richiesti, proprio in virtù dell’analisi, degli esami suppletivi, sarebbe emerso il chiaro sospetto della sindrome di Marfan che comporta una possibile laringo-tracheomalacia (trachea molle e flessibile). Inoltre, se l’anamnesi fosse stata più accurata, i sanitari sarebbero venuti a conoscenza di due precedenti interventi in anestesia totale eseguiti presso un ospedale pediatrico di Roma, che hanno richiesto intubazioni oro-tracheali particolarmente difficoltose.
IL DANNO SUBITO
La piccola Martina, durante i vani tentativi di intubazione, ha subito gravi conseguenze a causa di una prolungata mancanza di ossigeno. Inoltre, il necessario intervento a cui doveva sottoporsi non è avvenuto in quella sede, causando un ritardo importante in termini di salute.
IL RISARCIMENTO
Inutili sono stati i tentativi di bonario componimento, mentre la Consulenza disposta dal Tribunale nel corso del procedimento civile ha deposto per la responsabilità dei sanitari. Il giudizio si è concluso con la liquidazione a Martina e ai suoi genitori della somma di € 163.000,00.
Gli errori più comuni in anestesiologia riguardano la mancata o errata valutazione preoperatoria del paziente. Questo può portare a intubazioni problematiche, somministrazioni errate di farmaci anestetici o reazioni allergiche non previste. Anche dosaggi eccessivi o insufficienti di anestetico sono errori frequenti. Periplo Familiare può aiutarti a capire se sei stato vittima di uno di questi errori e fornirti il supporto legale necessario per ottenere giustizia.
Se dopo un’operazione hai subito complicazioni come difficoltà respiratorie, danni neurologici, emorragie o problemi causati dall’intubazione, potresti essere stato vittima di un errore medico. Periplo Familiare può analizzare la tua documentazione medica e fornirti una consulenza gratuita per capire se ci sono i presupposti per un’azione legale.
Il primo passo è raccogliere tutte le informazioni mediche relative all’intervento, come cartelle cliniche, referti e dettagli sull’anestesia somministrata e successivamente contattare Periplo Familiare. Il nostro team di avvocati esperti in malasanità e medici anestesiologi analizzerà il tuo caso e ti aiuterà a ottenere il giusto risarcimento.
Periplo Familiare fornisce un’assistenza legale completa alle vittime di malasanità in anestesiologia. L’associazione lavora con un team di avvocati e medici esperti per valutare il danno subito e garantire che le vittime ricevano il giusto risarcimento per i danni fisici e psicologici causati da errori medici. Ci occupiamo di tutto, dalla valutazione del caso fino al completamento del processo di risarcimento.
I tempi per ottenere un risarcimento possono variare in base alla complessità del caso. Tuttavia, Periplo Familiare lavora per risolvere i casi il più rapidamente possibile, evitando processi legali quando possibile e cercando accordi bonari con l’ospedale. I nostri esperti ti forniranno un’analisi chiara delle tempistiche durante la consulenza iniziale.