I casi più frequenti di errori medici che si registrano in ambito anestesiologico sono principalmente determinati dalla omessa o erronea analisi preoperatoria del paziente, che può comportare una scorretta procedura di intubazione, un errato inserimento dell’ago, l’incongruo dosaggio dei farmaci o reazioni allergiche.
Periplo Familiare si dedica a fornire assistenza legale a chi ha subito danni a causa di errori medici in astesiologia. La nostra squadra di avvocati specializzati in malasanità, supportata da medici esperti in anestesiologia, è pronta a offrire consulenza e rappresentanza legale per tutelare i diritti dei pazienti e far ottenere loro il dovuto risarcimento danni.
Decesso per sovradosaggio anestetico.
La piccola Valeria ha solo 3 anni ma deve essere sottoposta ad un intervento cardiochirurgico per una grave patologia congenita. Ricoverata presso l’Ospedale della sua città ed effettuati i controlli necessari, viene eseguito l’intervento con successo. Nel post operatorio, le condizioni sembrano normali e la bimba recupera pian piano la sua vitalità. Nel giorno delle dimissioni, Valeria viene colpita da ciò che sembra essere un’influenza e quindi le dimissioni vengono rinviate.
Con l’intervento di uno stato febbrile e difficoltà respiratorie, i sanitari decidono di effettuare una TAC con mezzo di contrasto in anestesia. Viene infusa una prima dose di anestesia ma Valeria è molto agitata, quindi decidono, anziché attendere che la bimba si calmi, di infondere una dose ulteriore che purtroppo si rivelerà fatale per la piccola. Valeria entra in uno stato di coma dal quale purtroppo non si risveglierà più.
DANNO SUBITO
Con la seconda infusione di anestetico, la piccola Valeria è entrata in uno stato di coma dal quale purtroppo non è più riuscita a svegliarsi. Indicibile la sofferenza dei familiari.
RISARCIMENTO
Oltre alla azione penale si è incardinato un giudizio civile che ha riconosciuto la responsabilità dei sanitari e una liquidazione a favore dei genitori della somma di € 1.200.000,00.
Danni neurologici da errata intubazione.
La signora Serena, di anni 55, viene ricoverata in ospedale per un intervento chirurgico bariatrico (dell’obesità) di restringimento dello stomaco (sleeve gastrectomy). L’operazione però non viene effettuata poiché, durante l’intubazione, insorgono gravi problemi che portano la signora a una bradicardia, con arresto cardiocircolatorio, e a una ipossia cerebrale con conseguente danno neurologico di rilevante portata. Danni che potevano essere evitati se i sanitari avessero eseguito una corretta valutazione anestesiologica con un’accurata Mallampati score. L’indagine, infatti, finalizzata a predire la difficoltà di intubazione oro-tracheale, avrebbe permesso una conoscenza delle condizioni anatomiche della signora Serena affetta da macroglossia (eccessivo e diffuso ingrossamento della lingua). Questo vuoto di indagine ha contribuito all’insuccesso delle manovre e all’arresto cardiaco con gravi conseguenze neurologiche.
DANNO SUBITO
La signora Serena, durante l’arresto cardiocircolatorio, ha riportato una prolungata carenza di ossigeno al cervello, che le ha provocato gravi e irreversibili danni alle funzionalità nervose e neurologiche.
RISARCIMENTO
La vertenza si è conclusa con transazione intervenuta con l’Assicurazione della Struttura Ospedaliera e la liquidazione in favore della signora della somma di € 265.000,00.
Gravi conseguenze da errata valutazione
La piccola Martina, di 13 anni, deve sottoporsi a un intervento oculistico. Pertanto la struttura sanitaria presso la quale si reca dispone l’esecuzione di una visita anestesiologica ,finalizzata a rintracciare possibili rischi che potrebbero verificarsi durante l’operazione.
La raccolta dell’anamnesi, però, viene fatta in modo sommario ed estremamente superficiale. I medici chirurghi procedono quindi con un’intubazione eseguita con tecnica ordinaria, ricorrendo poi, solo dopo vari e infruttuosi tentativi e all’insorgere di gravi mancanze di ossigeno (segni disventilatori), a una intubazione guidata da fibrolaringoscopia (introduzione di un fibroscopio dalla narice fino alla laringe), con conseguenze estremamente dannose a carico di Martina oltre all’impossibilità di eseguire l’intervento programmato.
Se fossero stati correttamente analizzati i dati derivanti dalla valutazione medica preoperatoria e se fossero stati richiesti, proprio in virtù dell’analisi, degli esami suppletivi, sarebbe emerso il chiaro sospetto della sindrome di Marfan che comporta una possibile laringo-tracheomalacia (trachea molle e flessibile). Inoltre, se l’anamnesi fosse stata più accurata, i sanitari sarebbero venuti a conoscenza di due precedenti interventi in anestesia totale eseguiti presso un ospedale pediatrico di Roma, che hanno richiesto intubazioni oro-tracheali particolarmente difficoltose.
DANNO SUBITO
La piccola Martina, durante i vani tentativi di intubazione, ha subito gravi conseguenze a causa di una prolungata mancanza di ossigeno. Inoltre, il necessario intervento a cui doveva sottoporsi non è avvenuto in quella sede, causando un ritardo importante in termini di salute.
RISARCIMENTO
Inutili sono stati i tentativi di bonario componimento, mentre la Consulenza disposta dal Tribunale nel corso del procedimento civile ha deposto per la responsabilità dei sanitari. Il giudizio si è concluso con la liquidazione a Martina e ai suoi genitori della somma di € 163.000,00.
Di seguito abbiamo riportato alcuni degli errori medici più comuni, clicca sull’area medica di tuo interesse per scoprire quali sono i danni associati e qual è il giusto risarcimento che potresti ottenere.
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