Tutto quello che c’è da sapere su paralisi ostetrica e diritto al risarcimento
Le paralisi ostetriche sono lesioni dei nervi delle braccia che formano il plesso brachiale e che sono causate al bambino da trazioni anomale effettuate durante il parto.
I nervi del plesso brachiale si trovano alla base del collo, innervano i muscoli delle spalle, delle braccia e delle mani, sono quindi responsabili dei movimenti e della sensibilità.
Quando vengono effettuate delle manovre traumatiche durante il parto possono essere causate al bambino delle lesioni di questi nervi che portano a deficit neurologici delle braccia, degli avambracci e delle mani.
La forma più grave di lesioni che il bambino può subire è la paralisi ostetrica, il cui risarcimento è una possibilità per via delle gravi conseguenze che il nascituro dovrà affrontare nel corso della sua vita.
I sintomi della paralisi ostetrica
Le lesioni ostetriche si verificano più di frequente se il bambino è molto grande e il suo peso supera i 4 chilogrammi, o se il parto è distocico, ovvero se non avviene naturalmente, ma necessita dell’intervento dell’ostetrica la quale può decidere di ricorrere all’uso di strumenti o di tecniche specifiche.
Esistono tre tipi di paralisi che si distinguono in base ai nervi che vengono danneggiati.
- La paralisi di tipo superiore, detta di Erb-Duchenne, interessa spalla e braccio che quindi rimane immobile con il gomito esteso e ruotato verso l’interno. Sono invece conservati i movimenti di polso e mano.
- La paralisi di tipo inferiore, detta di Dejerine-Klumpke, interessa la mano e il polso che quindi hanno difficoltà di movimento.
- La paralisi totale somma i sintomi della paralisi superiore e inferiore.
Nei neonati venuti al mondo con un parto difficile, la paralisi ostetrica che si manifesta con maggiore frequenza è quella di Erb.
Nelle forme più gravi è necessario intervenire entro 4-8 mesi dalla nascita con un intervento chirurgico per provare e ripristinare i tronchi nervosi. La mancanza di interventi tempestivi, può causare al bambino una forma di disabilità, con braccio e avambraccio che restano immobili e flessi vicino al corpo.
Quali sono le cause della paralisi ostetrica
In caso di paralisi ostetrica il risarcimento è possibile solo se l’evento dannoso è riconducibile a un errore medico.
Nel corso di un parto vaginale la spalla del piccolo può risultare incastrata dietro l’osso pubico della madre, la testa del bimbo è quindi incanalata in modo corretto, ma il collo non riesce a fuoriuscire. Le contrazioni spingendo sul corpo del bambino così incastrato fanno pressione sul collo mettendo in pericolo la vita del piccolo. Per evitare lesioni gravi, o peggio il decesso del bambino, medici e ostetrici che assistono al parto devono attivarsi in modo immediato eseguendo le seguenti procedure nell’ordine di seguito descritto:
- manovra di McRoberts. Le gambe della mamma devono essere portate verso il petto per allargare la pelvi e appiattire la colonna vertebrale a livello dei lombi. Se non si ottengono risultati si deve passare alla pratica successiva.
- Pressione sovrapubica. Viene applicata una spinta sullo stomaco della mamma eseguendo un angolo di 45° per provare a spostare la spalla del piccolo incastrata sotto l’osso pubico. Bisogna fare attenzione a non esercitare pressione sul fondo uterino perché si potrebbe ottenere l’effetto contrario.
- Manovra di Woods/Rubens. L’ostetrica prova a ruotare il bambino inserendo le mani nel canale del parto.
- Episiotomia. Si incide la vagina verso l’ano per aumentare lo spazio di fuoriuscita del piccolo.
- Manovra di Zavelli. Il nascituro viene spinto indietro per praticare poi un taglio cesareo.
- Sinfisiotomia. Si taglia la sinfisi pubica per liberare la spalla del nascituro.
Sebbene la distocia di spalla del neonato possa essere la conseguenza di una situazione di emergenza, in cui si devono prendere decisioni in modo immediato, non può essere considerata un evento imprevedibile perché si verifica tra lo 0,5% e l’1,5% dei parti, quindi circa 1 volta su 100.
Inoltre ci sono dei fattori di rischio da considerare come:
- dimensione troppo grande del bambino;
- diabete della mamma;
- bacino troppo piccolo della mamma;
- peso eccessivo della mamma;
- posizione podalica del feto;
- parto gemellare;
- torcicollo uterino, per cui la testa del bambino è mal posizionata.
In considerazione dei fattori di rischio, il ricorso al parto cesareo ha ridotto di molto la frequenza di lezioni e paralisi ostetriche.
Paralisi ostetrica: risarcimento per danni causati da errori medici
La paralisi ostetrica nel neonato è quasi sempre la conseguenza di un errore medico come una manovra mal eseguita oppure la sottovalutazione di fattori di rischio che avrebbero dovuto far propendere per un taglio cesareo.
Le conseguenze per il piccolo possono essere gravi e durature. La paralisi di Erb, oltre alla mancanza di movimento, può causare al bambino una restrizione della crescita delle parti del corpo interessate, che non muovendosi hanno anche i muscoli meno sviluppati. Il bambino può essere sottoposto ad anni di cure riabilitative e interventi, senza che vi sia la certezza di giungere a risultati soddisfacenti.
Se il tuo bambino ha subito una paralisi ostetrica, puoi chiedere un risarcimento del danno per le cure e per le limitazioni della qualità della vita che dovrà affrontare in futuro. Noi di Periplo Familiare possiamo aiutarti a ottenere giustizia: siamo la prima associazione per vittime di malasanità in Italia e da oltre 25 anni difendiamo i diritti dei pazienti vittime di errori medici, sostenendoli giuridicamente e moralmente.
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