Quali sono le conseguenze di una mancata diagnosi di frattura e come far valere i propri diritti
Uno dei casi più frequenti di errori medici in ambito ortopedico è la mancata diagnosi di frattura, un evento che può avere conseguenze significative anche a lungo termine e che variano in base alla localizzazione e alla gravità della frattura.
Le complicazioni più serie di una mancata diagnosi di frattura si notano soprattutto se il danno riguarda zone delicate come il bacino o la colonna vertebrale, oppure se non sono state rilevate fratture multiple o complesse.
Una frattura scomposta è caratterizzata da frammenti ossei che si sono spostati dalla loro sede anatomica, perdendo contatto tra loro: intervenire in modo tempestivo, anche chirurgicamente ove necessario, è fondamentale per ripristinare la piena funzionalità della zona interessata. Il rischio infatti, è che i frammenti ossei possano causare danni ai tessuti circostanti, lacerando vasi sanguigni, nervi o muscoli e che si possano, di conseguenza, sviluppare delle infezioni. Un’altra eventualità sono le deformità permanenti in caso di uno scorretto posizionamento dei monconi ossei.
Altra possibile conseguenza è l’osteonecrosi, ossia il mancato apporto di sangue in una porzione di osso che causa la morte dei tessuti in quella regione.
Una mancata terapia tempestiva rende impraticabile un successivo intervento chirurgico, compromettendo quindi, in modo irrimediabile la capacità anatomo-funzionale.
Pericolosa è anche una errata diagnosi di frattura che impedisce al paziente di ricevere le cure di cui necessita. Talvolta la frattura può essere scambiata per una distorsione o per un trauma per il quale vengono messe in atto terapie inadeguate o viene diagnosticato un periodo minore di convalescenza, con il paziente che torna alle proprie attività quotidiane e lavorative, spesso aggravando di fatto la situazione già in essere.
Quali sono gli errori medici che portano a una mancata diagnosi di frattura?
Il sospetto di frattura è tra i motivi più comuni per cui si accede al pronto soccorso e gli errori medici che possono portare a una mancata diagnosi di frattura possono essere diversi, ad esempio:
- errata interpretazione degli esami diagnostici. Per accertare la presenza o meno di una lesione ossea vengono eseguiti esami diagnostici per immagini come la radiografia. Un errore diagnostico che porta all’errata od omessa diagnosi di frattura può insorgere se il medico che esamina le radiografie non è un medico radiologo, oppure è privo dell’esperienza necessaria per identificare con precisione le fratture. Può capitare poi che i radiologi che hanno invece le competenze per delineare il quadro clinico esatto, non siano disponibili in quel momento, inoltre è noto che i carichi di lavoro eccessivi a cui sono sottoposti i medici in pronto soccorso possono affaticarli molto, aumentando il rischio di errori interpretativi.
- Esami diagnostici non eseguiti o insufficienti. Una sottovalutazione dei sintomi durante la visita o un triage non eseguito bene, possono portare alla mancata richiesta degli esami diagnostici necessari oppure alla richiesta di esami non adeguati, che portano quindi a stabilire una diagnosi errata.
- Ritardo nella richiesta degli esami. Se il paziente viene visitato da più medici e manca una corretta comunicazione tra loro, la richiesta di esami diagnostici può essere ritardata o omessa, peggiorando nel frattempo lo stato della frattura.
Frattura non diagnosticata: come chiedere un risarcimento danni
Errori medici in ortopedia che portano a una mancata diagnosi di frattura possono dare luogo a una richiesta di risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali.
- I danni patrimoniali comprendono le spese mediche sostenute a causa dell’errore diagnostico, per visite specialistiche e trattamenti successivi a cui il paziente è costretto a sottoporsi per recuperare il suo stato di salute. Viene considerata poi la perdita di reddito se dall’errore diagnostico deriva una incapacità lavorativa temporanea o
- Tra i danni non patrimoniali rientrano il danno biologico per le lesioni fisiche o psichiche subite, come il dolore fisico ed emotivo, disabilità permanente, perdita di qualità della vita e anche il danno morale per la sofferenza patita. Può sommarsi anche il danno estetico in caso di cicatrici visibili o deformità permanenti.
Per avanzare una domanda di risarcimento è necessario determinare l’entità del danno subito e stabilire la sua correlazione con il comportamento dei sanitari, al fine di evidenziare le responsabilità mediche dell’accaduto. È importante valutare se i sanitari hanno seguito gli standard di cura riconosciuti nella pratica medica, evidenziando eventuali errori diagnostici.
Se hai subito una frattura che ti ha lasciato lesioni permanenti perché sottovalutata o diagnosticata in ritardo potresti quindi, avere diritto a richiedere il risarcimento del danno subito. Se non sai come fare per presentare la domanda, puoi rivolgerti a noi di Periplo Familiare, siamo la prima associazione in Italia per le vittime di malasanità.
Il nostro staff di medici legali e avvocati è pronto a valutare il tuo caso: contattaci per fissare una consulenza gratuita.