Qual è il tempo massimo di attesa al pronto soccorso e quando si configura un danno risarcibile?
Un incidente, un malore improvviso, l’aggravarsi di una patologia: i motivi che spingono le persone a recarsi d’urgenza presso un ospedale possono essere diversi e in base a questi viene regolamentato il sistema di accoglienza che tiene conto della gravità delle condizioni di salute.
Nonostante il tempo massimo di attesa al pronto soccorso sia definito per legge, le notizie di cronaca riportano spesso casi di persone sofferenti costrette ad attendere ore su una barella prima di incontrare un medico.
Le cause di questo disservizio, che grava sulla salute dei cittadini, possono essere carenze di personale, negligenza nel seguire i protocolli di accoglienza, un’errata valutazione della condizione clinica del paziente.
Sappiamo che in molti casi è la tempistica delle cure a determinare la guarigione di un paziente: se il tempo massimo di attesa al pronto soccorso non viene rispettato possono insorgere criticità gravi che rischiano di compromettere il suo stato di salute causando anche danni anche permanenti.
In casi simili, per capire se vi sono responsabilità a carico personale o della struttura sanitaria, è necessario sapere quali sono effettivamente i tempi di attesa da rispettare secondo la normativa vigente.
Codici di priorità e tempi di attesa: cos’è il triage al pronto soccorso
Il triage al pronto soccorso è il meccanismo che regola il sistema di accoglienza e si concretizza in una rapida valutazione clinica del paziente che avviene al momento dell’arrivo, al fine di definire la gravità della situazione e assegnare di conseguenza un codice di priorità che determina il tempo di attesa.
La priorità nell’accesso alle cure è determinata dagli infermieri al momento dell’arrivo del paziente in base a:
- le condizioni cliniche del paziente;
- lo stimato rischio evolutivo;
- le risorse disponibili.
In base alle nuove linee guida del triage, è stato abbandonato il vecchio sistema basato sull’assegnazione di un colore in favore di un sistema di codifica che indica 5 codici numerici di priorità, ma le Regioni in autonomia possono decidere di mantenere e associare anche il codice colore.
Come si quantifica il tempo massimo di attesa al pronto soccorso
Il tempo massimo di attesa al pronto soccorso varia in base al codice numerico, in cui 1 rappresenta l’urgenza e il 5 il caso meno grave. L’attesa contemplata va quindi dall’immediato al tempo massimo di 240 minuti.
- Il codice 1 – rosso – indica emergenza a causa della rilevata interruzione o compromissione di una o più funzioni vitali e determina l’accesso immediato alle cure.
- Il codice 2 – arancione – indica l’urgenza in quanto vi è il rischio presente o evolutivo di compromissione delle funzioni vitali, oppure il paziente avverte un dolore severo. L’accesso alle cure deve avvenire entro 15 minuti.
- Il codice 3 – azzurro – indica urgenza differibile, la condizione del paziente è stabile, non vi è rischio evolutivo con sofferenza che può compromettere lo stato di salute generale. L’accesso alle cure deve avvenire entro 60 minuti.
- Il codice 4 – verde – indica urgenza minore in quanto la condizione di salute è stabile e senza rischio evolutivo, prevedendo prestazioni diagnostiche monospecialistiche semplici. L’accesso alle cure è previsto entro 120 minuti.
- Il codice 5 – bianco – indica la non urgenza, il problema viene giudicato minimamente rilevante a livello clinico. Per l’accesso alle cure si può arrivare a 240 minuti.
Tempi di attesa non rispettati e danni alla salute: come far valere i tuoi diritti?
In caso le tempistiche di attesa non vengano rispettate e il paziente subisca un ritardo delle cure che determina un peggioramento delle sue condizioni di salute, è possibile denunciare l’accaduto per accertare se vi siano stati errori di valutazione al pronto soccorso.
Se pensi che le tue condizioni di salute siano peggiorate a causa della lunga attesa al pronto soccorso potresti aver diritto ad un risarcimento del danno. Per far valere i tuoi diritti puoi rivolgerti a noi di Periplo Familiare, siamo la più grande associazione italiana a tutela delle vittime di malasanità: da oltre 25 anni aiutiamo i pazienti a ottenere giustizia, sostenendoli legalmente e anche moralmente.
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