Decessi per infezioni ospedaliere? Cosa fare e a chi rivolgersi per accertare le responsabilità dell’accaduto
Un’infezione nosocomiale, ovvero contratta in ospedale, è un evento avverso che può talvolta verificarsi e portare a conseguenze pregiudizievoli per il paziente come un prolungamento del ricovero, un peggioramento della salute e, nei casi più gravi, anche al decesso.
In caso di decesso in ospedale, cosa fare non è sempre ben chiaro ai parenti che spesso ignorano quale sia l’iter da seguire per avere giustizia.
La verità è che i decessi per infezioni ospedaliere potrebbero essere evitati e, quando non lo sono, possono dare diritto a risarcimento. Scopriamo di più.
Infezioni ospedaliere: un fenomeno preoccupante
Le infezioni possono avere origini diverse e la causa può essere, ad esempio, la presenza di microrganismi patogeni nell’ambiente del nosocomio, oppure un’errata profilassi antibiotica nel sito chirurgico. Si parla di infezione ospedaliera quando questa non era presente all’ingresso del paziente presso la struttura sanitaria e i sintomi si sono manifestati solo dopo il ricovero.
In genere l’insorgenza di un’infezione ospedaliera è legata a pratiche sanitarie scorrette, sia dal punto di viste delle procedure che della prevenzione.
I dati su infezioni ospedaliere e decessi sono preoccupanti, si stima che solo nell’Unione Europea ogni anno si contino 4,1 milioni di pazienti vittime di infezioni ospedaliere e di questi circa 37.000 arrivano al decesso per via delle conseguenze correlate.
Le infezioni in ospedale rappresentano il 25% degli eventi avversi che possono capitare ai pazienti ricoverati. In altri termini, ogni giorno 1 paziente su 18 contrae un’infezione in ospedale.
Decessi per infezioni ospedaliere: come accertare le cause
Se dopo aver contratto un’infezione, il paziente arriva al decesso in ospedale, cosa si può fare? I parenti della vittima possono avanzare una richiesta di risarcimento a patto che ricorrano determinate condizioni: innanzi tutto la causa del ricovero del paziente deve essere diversa dall’infezione, la quale, al momento dell’accettazione, deve risultare ancora non presente.
È quindi necessario dimostrare attraverso esami clinici e referti che l’infezione sia insorta in occasione del ricovero, che essa sia stata la causa del decesso (nesso causale) e che la insorgenza della infezione sia imputabile alla struttura sanitaria. Il criterio guida a livello interpretativo è rappresentato dalle disposizioni della legge Gelli-Bianco dell’8 marzo 2017 in cui è stabilito che il medico deve agire nel rispetto delle linee guida cliniche assistenziali definite dagli enti sanitari.
Decesso in ospedale: cosa fare a chi rivolgersi in caso di infezione
Se durante il ricovero le condizioni di un paziente si aggravano a causa di un’infezione e si arriva al decesso, ci possono essere gli estremi per denunciare il caso di malasanità e richiedere un risarcimento danni.
Come abbiamo visto, per fare questo è necessario dimostrare il nesso causale tra l’infezione e il decesso mentre la struttura sanitaria per non essere dichiarata responsabile dovrà provare di avere applicato i protocolli di prevenzione dimostrando che la infezione non era evitabile.
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