Risarcimento per diagnosi errata: cosa c’è da sapere sul danno morale e patrimoniale
Quando il medico effettua una valutazione che porta a una diagnosi sbagliata, le conseguenze per il paziente possono essere più o meno gravi, a seconda del caso.
Si tratta di una tipologia di errore medico piuttosto frequente che si verifica quando viene diagnosticata una patologia anziché un’altra, oppure quando non viene inquadrata la situazione clinica per quella che è realmente.
Nella maggior parte dei casi, il paziente ha diritto a richiedere il risarcimento, a fronte di una diagnosi errata, sia del danno morale che del danno alla salute che ha subito.
Tale diritto al risarcimento si configura in virtù del pregiudizio subito da un accertato errore medico. Scopriamone di più.
Quando si può parlare di diagnosi sbagliata?
L’errore diagnostico si verifica quando il medico non riconosce la patologia, la confonde con un’altra o non inquadra in modo corretto il caso clinico.
Tale errore può essere la conseguenza della decisione del medico di omettere o non far eseguire i dovuti controlli o accertamenti che, grazie a una maggiore completezza del quadro clinico, avrebbero portato a evidenziare una patologia in atto o a formulare in modo corretto e tempestivo la diagnosi. Altro caso di errata diagnosi potrebbe essere il rilevamento di una patologia che in realtà non esiste, per la quale il paziente viene costretto a sottoporsi a cure inutili o dannose.
Si pensi al caso di un paziente al quale sia stata diagnosticata una neoplasia nei fatti inesistente ed abbia dovuto affrontare cure chemioterapiche.
In detti casi, il paziente avrà diritto ad essere risarcito del danno che gli è stato provocato a fronte della ansia, lo stress e le preoccupazioni inutilmente sofferte che gli abbiano comportano un malessere psicofisico.
Risarcimento per diagnosi errata: danno patrimoniale e non patrimoniale
L’accertamento dell’errata diagnosi può dunque portare alla configurazione di un danno di natura patrimoniale e/o di natura non patrimoniale.
- Danno patrimoniale. Il risarcimento del danno patrimoniale tiene conto delle spese sostenute per successive cure mediche e terapie, per l’acquisto dei farmaci o eventuali interventi. Si può inoltre quantificare un mancato guadagno, nel caso in cui al paziente venga impedito di svolgere la propria professione o di cogliere opportunità lavorative.
- Danno non patrimoniale. Un errore diagnostico può provocare oltre ad un danno biologico che si riferisce alla lesione dell’integrità psico-fisica , anche un danno morale che investe cioè la sfera psichica del paziente a fronte di traumi e sofferenze patite, ed un danno esistenziale, allorquando si verifica una alterazione della qualità della vita del danneggiato e un radicale sconvolgimento delle proprie abitudini.
Come chiedere un risarcimento per diagnosi errata e a chi rivolgersi
In caso di diagnosi errata è possibile richiedere il risarcimento dei danni subiti ove gli stessi vengano dimostrati e ove sia stato provato che essi sono riconducili all’ errore medico.
Se tu o un tuo familiare avete subito le conseguenze di una mancata o errata diagnosi medica ma non sapete come agire per accertare la responsabilità medica, potete affidarvi a noi di Periplo Familiare, la prima associazione italiana per vittime della malasanità.
Il nostro staff, composto da medici legali e avvocati, è pronto ad analizzare il tuo caso e verificare se vi sono le basi per avviare una richiesta di risarcimento. Da oltre 25 anni siamo al fianco di tutti coloro che sono stati vittime di errori medici, offrendo anche supporto morale e psicologico.
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