La nefrectomia è un intervento chirurgico che consiste nella rimozione chirurgica di un rene. Se si subiscono danni a causa di una nefrectomia, è possibile richiedere un risarcimento per il danno subito.
La nefrectomia è un intervento chirurgico che comporta alcuni rischi e controindicazioni. Ad esempio, può causare sanguinamento e infezioni. Inoltre, la rimozione di un rene può causare problemi a lungo termine come l’insufficienza renale. È importante discutere tutti i rischi e le controindicazioni dell’intervento con il medico prima di procedere con la nefrectomia.
La rimozione di un rene può causare una serie di problematiche e complicanze per la salute del paziente. Ad esempio, può causare dolore, sanguinamento, infezioni, problemi di funzionamento del rene rimasto, insufficienza renale e persino la morte. È importante monitorare attentamente la salute del paziente dopo l’intervento e segnalare tempestivamente qualsiasi sintomo o complicanza.
Se si subiscono danni a causa di una nefrectomia, è importante valutare la responsabilità medica. Il chirurgo o l’ospedale potrebbero essere ritenuti responsabili del danno subito dal paziente se l’errore è stato causato da una loro negligenza. È importante rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto sanitario per valutare le opzioni disponibili.
Se si è subito un danno a causa di una nefrectomia, è possibile richiedere un risarcimento del danno con l’aiuto di un avvocato specializzato in diritto sanitario. Periplo Familiare è un’associazione che offre assistenza legale a coloro che hanno subito danni a causa di errori medici. Grazie all’aiuto di un avvocato esperto, è possibile ottenere un risarcimento per il danno subito e ottenere giustizia per il proprio caso.
Molteplici interventi per malpratica sanitaria
Il signor Dino, di 68 anni, viene sottoposto a un intervento di nefroureterectomia laparoscopica per carcinoma del rene sinistro. Dopo soli tre giorni, si rende necessaria una seconda operazione chirurgica in laparotomia per la presenza di addome acuto con referto di peritonite da perforazione diverticolare del colon. Il signor Dino lascia l’ospedale solo dopo 20 giorni con dimissione protetta.
Tuttavia, dopo 4 mesi, viene sottoposto a un ulteriore intervento di ricanalizzazione che purtroppo risulta inefficace, tanto da dover essere ripetuto a distanza di poco tempo. A pochi giorni dall’ultima operazione, si registra una grave occlusione intestinale. Dino viene quindi rioperato per la quinta volta per necrosi ischemica della parete del piccolo intestino, complicata anche dalla insorgenza di una pericolosa infezione da Klebsiella. Tanti interventi invasivi e debilitanti, in parte evitabili.
IL DANNO SUBITO
In questa vicenda è stato censurabile tanto il mancato controllo della lesione al colon ritenuta iatrogena, quanto la gestione non risolutiva delle varie colostomie: situazioni cliniche che hanno richiesto molteplici accesi chirurgici invasivi e hanno debilitato ulteriormente la salute del signor Dino.
IL RISARCIMENTO
Presi contatti con la Struttura Ospedaliera, operante in regime di autotutela, si è riusciti dopo vari contatti con gli addetti a definire la vertenza con un riconoscimento parziale della responsabilità dei sanitari e la corresponsione della somma di € 60.000,00.