Salute: in tempo di pandemia, la tecnologia diventa un’alleata

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Con la pandemia è cambiata la nostra vita ma anche il nostro rapporto con la tecnologia, non solo per quanto riguarda smart-working e il telelavoro, ma anche per la gestione della nostra salute.

Il periodo che ci stiamo lentamente lasciando alle spalle è stato uno dei più difficili e drammatici della storia mondiale degli ultimi secoli. Ma a differenza del passato, in questa battaglia, siamo affiancati da un alleato essenziale e intelligente: la tecnologia. 

Affrontare questo nemico invisibile qualche decina di anni fa, senza poter contrare sui progressi della rivoluzione digitale, sarebbe stato infatti ancora più complesso.

Quindi, senza dubbio, il 2020 sarà ricordato per sempre come l’anno della pandemia, sarà però anche considerato come l’anno in cui la tecnologia è stata assoluta protagonista di molti cambiamenti: dallo smart working alla didattica a distanza, passando per la ricerca scientifica alla telemedicina. 

Al di là delle avanzate applicazioni e strumentazioni su cui ha potuto contare il personale sanitario in prima linea negli ospedali a contrastare il virus, l’innovazione si è rivelata essenziale per facilitare l’impiego, per ragioni di distanziamento sociale, della telemedicina, ovvero i consulti via video e chat: le piattaforme online che offrono questo tipo di servizi hanno conosciuto un incremento esponenziale di utenti e richieste. Addirittura, la stessa OMS ha lanciato un servizio di chatbot per fornire informazioni sul nuovo coronavirus e risposte alle domande più frequenti sulla malattia.

 

I numeri in Italia

L’Osservatorio Sanità di UniSalute ha realizzato con Nextplora uno studio per indagare le abitudini degli italiani per quanto riguarda l’uso delle nuove tecnologie applicate al benessere.

Nel 22% dei casi, le persone costrette in casa hanno potuto risolvere un problema di salute potendo contare su servizi di telemedicina, videoconsulto o consegna domiciliare dei farmaci. Servizi molto apprezzati dagli italiani che ne hanno fatto uso: il 68% ha dichiarato che questi strumenti hanno semplificato la gestione dell’isolamento e il 25% li ha considerati addirittura indispensabili.

Per il 44% degli italiani, telemedicina e videoconsulti, hanno rappresentato un supporto psicologico fondamentale per affrontare il periodo di isolamento domiciliare mentre, il 38% delle persone che hanno usato questi strumenti, ha apprezzato in particolare la possibilità di tenere sotto controllo con costanza il proprio stato di salute.

 

Wellness e tecnologia 

Quello che si registra è un aumento generalizzato della fiducia degli italiani nei confronti della tecnologia, un dato legato essenzialmente all’uso pressoché quotidiano di strumenti fino a pochi anni fa poco diffusi, specialmente in alcune classi d’età. Un trend in ascesa che si registra anche nell’ambito della salute; non è un caso che due italiani su cinque (38%) reputino le app e i cosiddetti “wearable” (dispositivi elettronici indossabili come ad esempio gli smartwatch) validi alleati per quanto riguarda il monitoraggio del proprio stato di salute.

Il 38% dei wearable e delle app utilizzati sono infatti dedicati al monitoraggio dell’attività fisica; seguono gli strumenti in grado di tenere sotto controllo l’attività cardiaca (26%) e le app che permettono di calcolare il consumo di calorie giornaliere (20%): lo sport e il wellness infatti, rappresentano l’ambito in cui salute e tecnologia vengono vissuti dagli italiani come un binomio inscindibile.

 

La salute sul web

Dopo le app è il web a giocare un ruolo chiave e anche trasversale all’età: internet è ormai la fonte primaria di qualsiasi tipo informazione, il 67% degli italiani si rivolge alla rete per cercare informazioni sulla salute, sul web trovano accesso immediato a una miniera infinita di dati.

Un italiano su due invece (47%) per eseguire delle autodiagnosi, soprattutto quando riguardano sintomi lievi o piccoli infortuni. 

 

Conclusioni

Ma cosa pensano gli italiani sugli investimenti in tecnologia del Sistema sanitario? Sono assolutamente a favore, un italiano su quattro infatti (25%) pensa che nella tecnologia risieda la chiave per il progresso della ricerca, mentre il 24% vede nella telemedicina la nuova frontiera su cui investire. Un italiano su cinque (18%) pensa che il progresso tecnologico favorirà soprattutto lo sviluppo di nuove apparecchiature per eseguire esami clinici più accurati, il 13% invece, crede che la tecnologia potrà diffondere stili di vita più sani.

Il 2020 ha così dato il via a questa sorta di effetto domino di entusiasmo e fiducia degli italiani nei confronti della tecnologia associata alla salute. Un mondo nuovo della tecnologia sanitaria ci aspetta, dobbiamo solo realizzarlo tutti insieme.

Categorie:Medicina e tecnologiaMedicina nel webNews Medicina
Tags:salute tecnologiasalute wearableweb

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