Dopo l’onda del Covid-19, potrebbe arrivare quella del pensionamento in massa dei camici bianchi. Abbiamo riserve sufficienti?
Per rispondere all’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus, lo Stato ha dato la possibilità di tornare in servizio ai medici e infermieri pensionati, sospendendo l’incumulabilità per coloro che sono andati in pensione con Quota 100.
Una forza lavoro di professionisti che già negli ultimi mesi del 2019 e ancora in questi giorni, ha preferito lasciare il loro posto per ottenere, con un evidente anticipo, il pensionamento.
Ma qual è il numero dei pensionati tra i camici bianchi?
La fotografia scattata dall’Enpam (Ente previdenziale ed assistenziale dei medici e degli odontoiatri) ci pone di fronte a questo scenario. Nella stagione complessa della pandemia, è stato registrato un boom di pensionati tra i medici cui la loro carenza assume contorni preoccupanti: dal 2014 al 2020 la percentuale dei medici di famiglia segna un’ascesa di +290% (da 898 a 3.500, nel periodo esaminato).
Più bassa, ma non meno sostanziosa, la quota di specialisti ambulatoriali, sempre dal 2014, infatti, sono incrementati del 182% (da 411 a 1.160).
Ad oggi, il numero degli iscritti all’Enpam tra medici e odontoiatri certifica un totale di 371.465 iscritti attivi e 124.417 in pensione nel 2019, mentre nel 2018 erano rispettivamente 366.084 e 116.198), inoltre, con dati aggiornati al 10 novembre, registra un incremento degli associati che esercitano la libera professione a riposo, pari a +183%, con un balzo dalle 1.909 unità del 2014 alle 5.400 attuali.
Quali le cause
Negli ultimi anni è cambiato il trend dei pensionamenti, complici crisi e carichi di lavoro.
All’inizio degli anni 2000 infatti la quasi totalità dei medici (97%) sceglieva di andare in pensione dopo i 65 anni, di cui il 70% a 70 anni. Nel 2010 invece il numero dei medici che ha deciso di ritirarsi dopo i 65 anni è calato al 75%, di cui poco meno del 50% a 70 anni, mentre il 25% ha scelto di andare via prima, cioè dai 59 ai 65 anni.
Tali aumenti sono dovuti anche alle misure di riforma pensioni come Quota 100, che hanno dato la possibilità di raggiungere prima il traguardo pensionistico, ma anche alla numerosa schiera di medici nati negli anni ’50, in particolare, come spiega il Presidente dell’Enpam Alberto Oliveti, nel “fondo dei colleghi convenzionati, mentre per i liberi professionisti, la cui gestione è nata nel 1990, l’acme giungerà negli anni successivi”.
Conclusioni
L’Enpam, aggiunge il suo Presidente, è comunque preparato ad affrontare l’aumento di pensionati avendo riserve sufficienti per “far fronte ad anni in cui la spesa per pensioni sarà ai massimi storici”. Nel 2021, secondo il bilancio previsionali, ci sarà un avanzo positivo di circa 470 milioni di euro.
Intanto, 78.110 associati danneggiati dal Covid-19 hanno incassato il bonus straordinario Enpam fino a 3.000 euro, cui se ne sommano 1.002 che hanno beneficiato dell’indennità di quarantena (ed altri 528 casi verranno liquidati appena ricevuta la documentazione), mentre il sussidio statale da 600/1.000 euro per tre mensilità introdotto dal decreto Cura Italia (18/2020), anticipato dall’Ente, è stato accreditato a quasi 43.000 camici bianchi.